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Dpcm, Galli: "Voglio essere ottimista ma curva casi sale"

19 ottobre 2020 | 12.01
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L'infettivologo dell'ospedale Sacco: "Ma senza interventi decisi l'andamento dell'epidemia può essere più veloce"

Massimo Galli (Fotogramma)
Massimo Galli (Fotogramma)

Sulle misure del Dpcm varato ieri dal Governo "voglio tentare di essere ottimista, mi auguro sia sufficiente. Se si guarda alle curve dei Paesi vicini si vede chiaramente che, spostando indietro le loro curve, coinciderebbero esattamente con le nostre, con un paio di settimane di intervallo". Lo ha affermato Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ospite di 'Buongiorno' su Sky Tg24.

Le curve epidemiologiche degli altri Paesi Ue, ha aggiunto, "ci mettono di fronte a quello che ci si può aspettare nel prossimo futuro, se non che, senza interventi decisi, le nostre curve possono prendere un andamento più veloce. Mi auguro veramente con tutto il cuore di no, ma che ci sia allarme e che vada considerato con estrema attenzione ormai l'abbiano capito quasi tutti".

"C’è l’assoluta necessità - ha continuato il virologo - di reperire molto presto ambiti dove poter tenere in quarantena le persone che non possono stare in quarantena a casa. Persone positive che non possono stare a casa ad infettare gli altri in appartamenti piccoli. Servono anche luoghi dove mettere le persone nei primi giorni di infezione nel caso in cui non ci sia necessità di ricovero in ospedale - spiega - perché questi saranno rapidamente in sofferenza o lo sono già. Gli ospedali non possono tornare nella situazione di non poter garantire l’assistenza a pieno regime alle altre patologie, che non vanno in sciopero durante le epidemie".

Le cose da suggerire a Conte "sarebbero molte dice ancora Galli -, ma la cosa fondamentale è agire con decisione per la gestione delle persone infettate che non hanno posto in ospedale e sulla protezione degli anziani, che andrebbe articolata meglio. Per finire, certamente più diagnostica, più diagnostica, più diagnostica".

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