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Salvati 27 migranti a largo delle coste di Lecce

26 aprile 2014 | 16.23
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Salvati 27 migranti a largo delle coste di Lecce

Ventisette migranti, tra pakistani, siriani, bengalesi e palestinesi sono stati salvati stanotte a poche miglia al largo di Gagliano del Capo, in provincia di Lecce. Erano a bordo di un'imbarcazione che, a luci spente, si dirigeva lentamente verso la costa. E' stata una telefonata giunta poco dopo la mezzanotte alla Questura di Lecce da un cellulare e risultata proveniente da una zona compresa tra il Ciolo e Marina di Serra, a far scattare l'allarme.

In modo generico e in lingua inglese, veniva chiesto aiuto. La Questura ha attivato le forze di polizia e la Capitaneria di Porto, per l'avvio delle operazioni di ricerca.

Sono state convogliate nell'area segnalata anche i mezzi aeronavali delle Fiamme Gialle. Alle 2.00, quindi, un elicottero del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto ha localizzato il mezzo. Sul posto sono state fatte convergere due motovedette veloci del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, che hanno raggiunto in pochi minuti, l'imbarcazione con i migranti. Il mezzo e' stato scortato con le dovute cautele fino al porto di Leuca.

Arrivati in banchina, alle 4.00, gli equipaggi delle unita' navali e le pattuglie del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Lecce, con il supporto dei sanitari, hanno controllato il mezzo, un gozzo di colore bianco e blu di 12 metri di lunghezza, battente bandiera greca.

A bordo c'erano 27 cittadini extracomunitari, tutti uomini, di provenienza pakistana, siriana, bengalese e palestinese. I migranti, provati dalla faticosa traversata, sono stati rifocillati ed assistiti dai militari e dal personale sanitario. Il gruppo e' stato trasferito nel centro 'Don Tonino Bello'. Sono in corso approfondimenti per verificare la presenza tra i migranti di eventuali scafisti, oltre che la provenienza e la rotta seguita dall'imbarcazione.

Dodici cittadini siriani sono stati invece scoperti in un autoarticolato con targhe bulgare appena sbarcato dal traghetto di linea 'Superfast I', giunto a Bari dalla Grecia, durante i controlli effettuati da agenti della Polizia di Frontiera marittima del porto e dalla Guardia di Finanza. Alla guida c'era un bulgaro, B.T., di 36 anni, che e' stato arrestato per il reato transnazionale di 'favoreggiamento all'immigrazione clandestina'.

Nonostante il veicolo sembrasse privo di carico e la documentazione esibita dall'autista apparisse regolare, gli agenti e i militari hanno effettuato una piu' accurata ispezione che ha consentito di scoprire, nella parte anteriore del rimorchio, in corrispondenza con la paratia che lo separa dall'abitacolo, un vano vuoto, non rilevabile ne' dall'interno e ne' dall'esterno, di soli 80 centimetri di larghezza per 2 metri di altezza.

In quello spazio angusto erano accovacciate dodici persone, tutti maschi. I migranti sono apparsi da subito provati, a causa della prolungata permanenza. Il vano, oltre che piccolissimo, era poco areato e illuminato. I migranti sono stati soccorsi e fatti scendere per essere rifocillati. In queste fasi, in preda alla disperazione e piangendo, hanno dichiarato in lingua inglese di essere cittadini siriani privi di documenti idonei per l'ingresso nell'area Schengen. E' stata quindi attivata la procedura prevista di riammissione in Grecia con il relativo affidamento dei migranti al comandante della stessa nave.

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