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"Salvini indagato? Inchiesta resta contro ignoti"

30 agosto 2019 | 15.14
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Ieri il ministro aveva annunciato di essere coinvolto nell'ambito del fascicolo aperto sul caso Open Arms ma fonti della procura di Agrigento smentiscono

(Foto Afp)
(Foto Afp)

di Elvira Terranova
L'inchiesta per sequestro di persona, nell'ambito del fascicolo aperto sul caso Open Arms, "rimane per ora contro ignoti". E' quanto specificano all'Adnkronos fonti della procura di Agrigento che coordina l'indagine. Ieri, dopo il dissequestro della nave della ong spagnola, il ministro uscente dell'Interno Matteo Salvini aveva annunciato sui social: "Porti chiusi a scafisti e Ong, in arrivo un’altra indagine contro di me per sequestro di persona, per il caso Open Arms. Nessun problema, nessun dubbio, nessuna paura. Difendere i confini e la sicurezza dell’Italia per me è stato, è e sarà sempre un orgoglio", ha twittato. Ma per il momento l'inchiesta resta aperta contro ignoti.

Nell'ordinanza di convalida di sequestro della nave ma con relativo dissequestro della imbarcazione, il gip Stefano Zammuto ha ribadito che nel caso della Open Arms è ipotizzabile anche il reato concorrente di "sequestro di persona". L’obbligo di salvataggio delle vite in mare "costituisce un dovere degli Stati e prevale sulle norme e sugli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare. Le Convenzioni internazionali in materia cui l’Italia ha aderito costituiscono infatti un limite alla potestà legislativa dello Stato ai sensi degli articoli 10, 11 e 117 della Costituzione e non possono pertanto costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell’Autorità politica", ha scritto il magistrato agrigentino. 

Il gip ha inoltre specificato nella ordinanza che, per quanto riguarda la mancata assegnazione di un porto sicuro, "sussiste pertanto il fumus" dell’omissione di atti d’ufficio. "Questo perché i pubblici ufficiali competenti (in corso di individuazione da parte del pm) hanno dato luogo, a fronte di una situazione di fatto connotata da eccezionale urgenza di intervento (con pericolo imminente per l’incolumità e la salute dei migranti trasportati, molti dei quali gettatisi disperatamente in mare per raggiungere le coste di Lampedusa) ad una condotta omissiva consistita nella mancata assegnazione del Pos".

Gli oltre cento naufraghi che si trovavano sulla nave spagnola Open Arms, come ha scritto il gip, sono stati costretti a una "illecita e consapevole privazione della libertà personale", "costretti a bordo per un apprezzabile lasso di tempo contro la loro volontà".

Nel provvedimento il magistrato ha accolto la richiesta del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dell'aggiunto Salvatore Vella e, ricordando l'ispezione compiuta da Patronaggio con due medici a bordo della nave spagnola, sottolinea che in quel momento "erano presenti a bordo ancora un centinaio di naufraghi con gravi rischi per la loro incolumità e per la loro salute fisica e psichica".

"In quel momento - dice il gip nel provvedimento - sussisteva l'urgenza di provvedere, giustificativa della indifferibile adozione del sequestro da parte del pubblico ministero, avuto riguardo alle condizioni fisiche e psicologiche delle persone a bordo emerse in esito all'ispezione del 20 agosto e compiutamente descritte dai consulenti tecnici nelle loro anticipazioni". E ha ribadito che "sono stati rispettati i termini sanciti dal'articolo 321, terzo comma bis e terzo comma ter, c.p.p.".

Per il gip "sussiste il fumus del reato di sequestro di persona da parte dei pubblici ufficiali in corso di identificazione sulla base del fatto che il Tar aveva sospeso il divieto di ingresso in acque territoriali e i migranti sono, quindi, stati trattenuti indebitamente dal 14 agosto''.

''E' stato omesso il preciso obbligo di individuare un porto sicuro spettante all'Italia in quanto primo porto di approdo in base al trattato di Dublino'', sottolinea il gip Zammuto. Il gip ha, dunque, convalidato il sequestro preventivo disposto in via di urgenza dal pm ma ha rigettato la richiesta di emissione di decreto di sequestro preventivo avanzata dal pubblico ministero e, per l'effetto, ordina il dissequestro e l'immediata restituzione della imbarcazione Open arms all'avente diritto", cioè alla ong spagnola. Però, al momento, l'inchiesta resta contro ignoti.

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