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Pa: Samaritani (Agid), più innovazione passando da fase artigianale a industriale

25 maggio 2016 | 16.44
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Antonio Samaritani
Antonio Samaritani

“Dobbiamo accelerare, passando da una fase artigianale a una fase industriale dell’innovazione della Pa. L’obiettivo del Piano triennale è dare una strategia che per anni è mancata e ha causato una frammentazione totale che oggi dobbiamo superare". A dirlo oggi Antonio Samaritani, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), al Forum Pa, in corso a Roma.

"Lo stiamo strutturando -spiega- su tre livelli: infrastrutture, infrastrutture immateriali ed ecosistemi. Per ognuno di questi livelli definiremo obiettivi di performance, di qualità e sicurezza che la Pa dovrà rispettare. Vogliamo definire obiettivi e principi entro quest’anno. Un documento vivo, discusso con tutti gli attori coinvolti ma non negoziabile, e firmato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per dettare quella strategia nell’innovazione della pubblica amministrazione che è mancata per troppi anni. Perché tanto è stato fatto in quest’anno -ammette- ma tanto resta ancora da fare, per passare da una fase artigianale a una fase industriale del rinnovamento. Sono queste le novità sul Piano triennale di attuazione dell’Agenda digitale, che si configura come il primo modello sistematico di trasformazione reale, pratica e operativa, della Pa".

Samaritani sottolinea come "sul tema delle infrastrutture, ad esempio, da un primo censimento fatto su mille data center italiani il 70% sia sotto ai 50 metri quadri e il 50% non abbia le agibilità per questioni fisiche dei locali: una condizione che il Paese non si può permettere". "Sulle infrastrutture immateriali -sottolinea- l’Agid ha finito un primo giro di consultazione con le amministrazioni centrali, poi partirà quello con le Regioni e coi Comuni: da questo confronto potranno venire nuovi suggerimenti. C’è poi bisogno, a livello di ecosistema, di darci regole tecniche e una semantica comuni, per chiamare le cose nello stesso modo”.

“Il messaggio finale -chiarisce Samaritani- è che il Piano triennale è un percorso lungo, in itinere, che si concluderà con un documento totalmente nuovo, approvato dal presidente del Consiglio, che traccia veramente una strategia limitando le forze centrifughe. Insisto, dunque, su tre punti: accelerazione, crescita di domanda e offerta e percorso condiviso. Il Piano triennale sarà all’inizio un documento aperto, condiviso e discusso, però essendo un documento di strategia non sarà negoziabile. L’Agid ha il ruolo di definire questa strategia, tenendo poi aggiornato il Piano anno dopo anno, perché è un documento vivo”.

“Lo Stato -afferma Carlo Mochi Sismondi, presidente di Fpa- deve investire più di quanto stia facendo adesso, l’innovazione a costo zero non è innovazione e, del resto, il non digitale costa molto di più Tante cose sono successe questo anno, difficile prima d’ora vedere tanti cambiamenti. Però sono cambiamenti ancora fragili e vulnerabili, bisogna dargli forza e sostanza”.

“Il percorso quest’anno -sottolinea ancora Samaritani- è partito, è percepibile, si è capito che il digitale è fondamentale per la trasformazione del Paese. Sui pagamenti a giugno scorso avevamo meno di 300 amministrazioni collegate, oggi sono 15.000, sul fronte dell’usabilità abbiamo rifatto sei siti di governo e amministrazioni centrali e abbiamo in programma di completarli con la nuova usabilità entro la fine dell’anno. Sull’anagrafe -ricorda- il progetto più difficile che abbiamo, è partita la sperimentazione nelle realtà pilota: dobbiamo lavorare di più però arriverà. Così com’è avvenuto per Spid, per cui oggi abbiamo 50.000 utenti registrati per 300 servizi, ne avremo 600 entro giugno e poi andremo avanti, cercando di aprire Spid anche al mondo dei privati”.

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