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Sanita': Amami chiede scusa ad 'avvoltoi', in spot nessuna specifica professione

25 febbraio 2014 | 17.50
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Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - L'Amami, Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente, "chiede scusa alle categorie professionali che si sono sentite offese dal nostro spot" che, usando la metafora degli avvoltoi, descrive il clima di pressione in cui si trovano a lavorare i medici colpiti dal boom di denunce dei pazienti. Il video prodotto dall'Amami, lanciato ieri, arriva dopo gli spot che invitano a denunciare i presunti casi di malasanità in tribunale. "Gli unici che hanno diritto a offendersi e ai quali siamo pronti a chiedere scusa sono i volatili - sottolinea l'associazione in una nota - che rivestono un importante ruolo nella catena alimentare cibandosi di cadaveri e non assalendo professionisti vivi che operano ogni giorno per il benessere dei cittadini".

"Alcune categorie professionali ci hanno diffidato e minacciano querele - osserva l'Amami - Colpisce pensare che per alcuni il messaggio fosse loro indirizzato. Infatti, è ben lungi da noi voler individuare una categoria professionale quale responsabile dell'aggressione mediatica, pubblicitaria e risarcitoria che da anni prende di mira i medici attraverso iniziative di ogni genere".

L'Amami, dunque, non ritiene che "gli avvoltoi della malasanità appartengano a uno specifico ordine professionale. Ce ne sono alcuni tra i medici, tra gli avvocati, tra i giornalisti e molti altri per i quali non è ancora stato inventato un ordine professionale". L'associazione lancia invece la proposta a tutti gli Ordini professionali, di costruire insieme un Osservatorio per smascherare gli avvoltoi della malasanità, quale che sia il loro mestiere, anche grazie all'hashtag su Twitter #avvoltoidellamalasanità.

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