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Sanita': Cisl Medici, in Atto indirizzo molte ombre e poche luci

15 febbraio 2014 | 13.14
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Milano, 15 feb. (Adnkronos Salute) - Nell'Atto di indirizzo della medicina convenzionata "ci sono molte zone d'ombra che avranno bisogno di chiarimenti di non poco conto", e "poche luci". Lo afferma in una nota Biagio Papotto, segretario generale della Federazione Cisl Medici, dopo "una prima sommaria lettura". Fra le criticità, "per esempio i rapporti contrattuali del tutto impari oggi tra Regioni e Oo.Ss. locali". Ma soprattutto, la Cisl Medici "mette in chiaro da subito che a nulla varranno le trattative alla Sisac se, in un confronto leale tra parti di egual valore, nelle pieghe dell'accordo, non si troveranno le risorse adeguate per quelle migliaia di nostri medici che attendono da oltre 4 anni di veder riconosciute le rispettive fatiche e sforzi per tenersi al passo con l'informatizzazione, con la burocrazia, con le tutele legali nonché le spese non adeguatamente rapportate all'Istat, anno dopo anno".

"Non dimenticando che ad isorisorse, come dichiarato nell'Atto di indirizzo, molte altre voci stipendiali possono benissimo essere trattate in sede di accordo nazionale, senza nulla togliere allo Stato ed alle Regioni", prosegue Papotto. "Le condizioni perché effettivamente le risorse vengano impegnate sul territorio piuttosto che negli ospedali - aggiunge - è dettata non tanto dall'Atto di indirizzo abbozzato, ma dalla capacità che avremo nel condizionare le rispettive posizioni al tavolo contrattuale nazionale. Soprattutto, si determinerà dalla capacità che avranno tutti i nostri medici di organizzarsi, veramente, e produrre risposte di salute grazie agli strumenti che si sono conquistati con i denti nelle precedenti contrattazioni e che non possono certo essere cancellati oggi con un colpo di spugna dalle Regioni".

Per il segretario generale "se il territorio, che è più vicino ai reali bisogni dei malati, soprattutto le persone anziane e fragili, sommato alla continuità dell'assistenza sanitaria ai cittadini, che solo noi medici sappiamo e possiamo dare, saprà produrre risposte adeguate alle esigenze di loro e noi stessi, sarà la medicina del territorio a dettare le prossime linee guida alla Sisac e non viceversa. Scelte e sfide non ci spaventano ora e non ci spaventeranno in futuro - precisa Papotto - Sono per noi stimolo per affrontare con rinvigorito impegno e determinazione le prossime battaglie a difesa della centralità non solo del cittadino ma anche dei medici all'interno del Sistema sanitario nazionale".

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