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Sanita': con ginecologia dolce l'ospedale risparmia 50 mila euro l'anno (2)

05 giugno 2014 | 14.34
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(Adnkronos Salute) - L'approccio mini-invasivo "ha prodotto un risparmio significativo sul budget annuale nonostante nella casistica esaminata - sottolinea Damonti - il numero di interventi transvaginali eseguiti fosse superiore al numero di quelli 'standard'. E nonostante un investimento iniziale di 5 mila euro necessario a formare gli operatori a questo tipo di chirurgia, ancora poco conosciuta e sottoutilizzata". Lo studio ha anche dimostrato che la chirurgia ginecologica 'soft' "migliora anche i processi organizzativi all'interno dell'azienda. In tempi di spending review, razionalizzazione e grande attenzione alla sostenibilità dei sistemi sanitari, i vantaggi rilevati suggeriscono l'opportunità di sviluppare e promuovere sempre di più questo tipo di metodica".

E' proprio questo l'obiettivo del 'Corso di chirurgia transvaginale - La chirurgia del passato e del futuro che distingue il chirurgo ginecologo', al via oggi all'ospedale di Legnano con 8 interventi trasmessi in diretta dalla sala operatoria all'aula dei lavori. Una '3 giorni' teorico-pratica accreditata Ecm, con 21 crediti formativi. Direttori del Corso Roberto Carminati, a capo dell'Unità operativa di ginecologia e ostetricia e del Dipartimento materno-infantile dell'Ao legnanese, pioniere italiano della ginecologia dolce con un primato di 10 mila interventi di cui 7 mila senza tagli, e Michele Meschia, primario di Ostetricia e ginecologia nel presidio di Magenta. Fra i relatori anche Massimo Luerti, presidente della Società italiana di endoscopia ginecologica (Segi).

"Attraverso la via vaginale possono essere effettuati gran parte degli interventi ginecologici", con poche eccezioni, evidenziano i promotori dell'evento. Questa "dovrebbe essere, a parere unanime della letteratura, la via di scelta per esempio per l'asportazione dell'utero. Purtroppo, però, il ricorso alla via vaginale sta diminuendo nelle realtà ospedaliere soprattutto per l'aumento della laparoscopia e per la maggiore difficoltà a effettuare una didattica specifica. A fronte del proliferare di corsi di formazione in laparoscopia, sono sempre meno gli eventi didattici che abbiano come tema la chirurgia transvaginale. L'obiettivo del Corso è sopperire a questa carenza". Addestrando i chirurghi ginecologi a un approccio 'naturale' che aiuta non solo la paziente, ma anche le casse del Ssn.

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