(Adnkronos Salute) - L'organizzazione svolge anche attività sanitarie e sociosanitarie per il Ssn. Cri può infatti partecipare a gare indette da pubbliche amministrazioni e sottoscrivere convenzioni con pubbliche amministrazioni. Ed è proprio sulle convenzioni, in particolare quelle stipulate tra il 2008 e il 2011, che l'Usb vuole vederci chiaro. Lo scorso 9 luglio il coordinatore nazionale Gesmini ha presentato un esposto-denuncia alla Guardia di Finanza di Roma in cui spiega che "la Cri per adempiere agli obblighi discendenti dalle varie convenzioni stipulate utilizza dipendenti a tempo indeterminato, a tempo determinato o personale assunto tramite agenzie interinali".
Ebbene - si legge nell'esposto in possesso dell'Adnkronos Salute - seppure "gli emolumenti per i dipendenti a tempo indeterminato vengono finanziati dallo Stato, è prassi che la Cri imponga ai vari comitati regionali, provinciali e locali che stipulano convenzioni, di richiedere un rimborso da erogare al comitato centrale della Cri, anche quando venga utilizzato personale a tempo indeterminato per onorare le convenzioni medesime".
"Questi rimborsi - denuncia Gesmini - a cui difficilmente i vari comitati periferici Cri riescono a far fronte con proprie risorse economiche sono, presumibilmente, resi possibile 'caricando' i costi del personale a tempo indeterminato sugli accordi economici che la Cri sottoscrive con tutti quei soggetti con cui stipula convenzioni". "Tali rimborsi - denuncia il sindacalista - avrebbero portato nelle casse della Cri, stando a quanto riportato nei rendiconti generali consolidati degli anni 2008, 2009, 2010, 2011, un importo pari a 64.377.133,21 euro". (segue)