cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Sanità: crollano investimenti in Ict, -11% nel 2013

08 maggio 2014 | 17.22
LETTURA: 3 minuti

Sanità: crollano investimenti in Ict, -11% nel 2013

Roma, 8 mag. (Adnkronos Salute) - L'innovazione digitale della sanità italiana segna il passo. Crollano infatti gli investimenti in Ict da parte delle aziende. Nel 2013 la spesa complessiva per la digitalizzazione della sanità italiana si è ridotta del 5%, dopo il calo già registrato lo scorso anno, raggiungendo quota 1,17 miliardi di euro, appena l'1,1% della spesa sanitaria pubblica, pari a 19,72 euro per abitante. Una contrazione che riguarda in particolare le strutture sanitarie, dove la spesa tecnologica è crollata dell'11% in un anno. Sono alcuni dei risultati della ricerca 2014 dell'Osservatorio Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentati questa mattina al convegno 'Innovazione digitale in sanità: l'Ict non basta!'

La ricerca ha coinvolto circa 300 attori tra CIO, direttori generali, direttori amministrativi, direttori sanitari, direttori sociali, medici specialisti, referenti regionali e, grazie alla collaborazione con Doxapharma e la Fimmg, 703 medici di medicina generale e 1001 cittadini rappresentativi della popolazione italiana.

"Investendo in Ict il minimo indispensabile, solo per automatizzare l'esistente, si sta accompagnando il declino del sistema", afferma Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. "L'investimento in nuove tecnologie, invece - aggiunge l'esperto - andrebbe concepito nel quadro del passaggio a un nuovo modello integrato e intelligente, uno 'Smart care System', in grado di prendersi carico dei pazienti nelle fasi acute e a livello ospedaliero così come nell'assistenza domiciliare e sociale, con una governance condivisa dell'innovazione in cui l'Ict abiliti la collaborazione tra i diversi attori".

Secondo Corso, "alla sanità italiana oggi serve un percorso di innovazione digitale, che però non può essere ricondotto alla sola tecnologia. È necessaria una riforma del modello di cura e assistenza, in cui le tecnologie digitali mettano in rete il sistema, spostando i servizi dalle strutture residenziali verso il territorio e la gestione domiciliare, superando quella separazione tra prestazioni sanitarie e servizi socio-assistenziali, che è oggi causa di disottimizzazione e di atteggiamenti da 'scarica barile' a danno della finanza pubblica e, soprattutto, dei cittadini più deboli".

"Per rilevanza sociale e peso sui conti pubblici questa revisione dovrebbe essere una priorità del Governo, il vero cuore dell'agenda digitale italiana. Ma così non è: la spesa Ict - sottolinea l'esperto - risulta ancora bassa e frammentata tra Regioni, aziende sanitarie e Comuni, nel Governo non c'è una regia unica per le politiche sanitarie e sociali, l'Agenzia per l'Italia digitale non ha identificato la sanità elettronica come priorità e la roadmap per l'implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, che rappresenta il cuore dell'azione del Governo sull'e-health, appare di difficile realizzazione".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza