Roma, 8 mag. (Adnkronos Salute) - L'innovazione digitale della sanità italiana segna il passo. Crollano infatti gli investimenti in Ict da parte delle aziende. Nel 2013 la spesa complessiva per la digitalizzazione della sanità italiana si è ridotta del 5%, dopo il calo già registrato lo scorso anno, raggiungendo quota 1,17 miliardi di euro, appena l'1,1% della spesa sanitaria pubblica, pari a 19,72 euro per abitante. Una contrazione che riguarda in particolare le strutture sanitarie, dove la spesa tecnologica è crollata dell'11% in un anno. Sono alcuni dei risultati della ricerca 2014 dell'Osservatorio Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentati questa mattina al convegno 'Innovazione digitale in sanità: l'Ict non basta!'
La ricerca ha coinvolto circa 300 attori tra CIO, direttori generali, direttori amministrativi, direttori sanitari, direttori sociali, medici specialisti, referenti regionali e, grazie alla collaborazione con Doxapharma e la Fimmg, 703 medici di medicina generale e 1001 cittadini rappresentativi della popolazione italiana.
"Investendo in Ict il minimo indispensabile, solo per automatizzare l'esistente, si sta accompagnando il declino del sistema", afferma Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. "L'investimento in nuove tecnologie, invece - aggiunge l'esperto - andrebbe concepito nel quadro del passaggio a un nuovo modello integrato e intelligente, uno 'Smart care System', in grado di prendersi carico dei pazienti nelle fasi acute e a livello ospedaliero così come nell'assistenza domiciliare e sociale, con una governance condivisa dell'innovazione in cui l'Ict abiliti la collaborazione tra i diversi attori". (segue)