(Adnkronos Salute) - Il cuore può tradire, non solo in tarda età: "Sappiamo che i giovani con familiarità per malattia cardiovascolare precoce o anche fumatori, diabetici, con ipertensione arteriosa o vita stressante - precisa Cesare Fiorentini, direttore del Programma di cardiologia del Monzino - sono quelli che con più probabilità hanno già danni vascolari documentabili al momento della prima visita e richiedono un intervento correttivo dei fattori di rischio personalizzato e tempestivo. Uno studio recente mostra che solo dal 3 al 5% delle persone tra i 12 e i 33 anni di età hanno coronarie totalmente libere da lesioni aterosclerotiche iniziali; questi dati supportano l'importanza di una prevenzione 'life-long'".
Per gli specialisti è fondamentale coinvolgere anche queste fasce d'età nei messaggi di prevenzione, magari giocando sul loro terreno, web e social media. Oggi, ricorda Umberto Bottesini della Facoltà di comunicazione dell'università Cattolica di Milano, "il 44,3% dell'intera popolazione italiana oggi è iscritto a Facebook e il 75,6% di questi sono giovani. A questo proposito, l'approccio di comunicazione utilizzato dall’American Heart Association sui mezzi digitali è un buon esempio da cui partire: oltre 500 mila persone interagiscono con l'associazione tramite social media". (segue)