Roma, 10 mar. (Adnkronos Salute) - "La riduzione del trattamento economico, per i lavoratori che accetteranno il nuovo contratto della Croce rossa privatizzata, sarà del 30%. Un caso simile a quello Electrolux, ma questa volta nel settore pubblico". E' quanto afferma all'Adnkronos Salute Rossana Dettori, segretaria generale Fp-Cgil nazionale, che lancia l'allarme in merito alla riorganizzazione della Croce Rossa italiana (Cri).
"Il personale di ruolo - sottolinea - se non dovesse accettare il nuovo contratto, avrebbe davanti due possibilità: un difficile se non impossibile percorso di mobilità verso altre amministrazioni o, dopo due anni, il licenziamento. Nessuna certezza per i precari, in alcuni casi in organico da decenni e necessari alla stessa sussistenza dei servizi".
Per la segretaria generale Fp-Cgil, si tratterebbe di "un disastro realizzato in nome di una competitività nel servizio di emergenza e urgenza, fondato sulle convenzioni realizzate con gara d'appalto al massimo ribasso, che mal si concilia con la funzione della Croce rossa. In questo modo - spiega Dettori - non si realizza una riforma, ma soltanto un ricatto drammatico sulle persone che lavorano: perdere il lavoro o diritti e retribuzione. Con il sistema delle convenzioni e degli accreditamenti non si produce un servizio sanitario migliore e più economico". Dettori lancia infine un appello ai ministeri interessati: Salute, Economia e Difesa: "Facciano la loro parte. A farne le spese non saranno solo i lavoratori, ma anche tutti quei servizi essenziali che gli stessi assicurano alla cittadinanza".