Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Tutti contro tutti. Professionisti 'in guerra' a colpi di spot. La querelle intorno al contenzioso medico-legale si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo spot 'Medici, pazienti e avvoltoi', lanciato dall'Associazione Amami - in risposta agli spot che invitano a denunciare i presunti casi di malasanità in tribunale - oltre a non piacere agli avvocati, fa storcere la bocca anche ai medici del Collegio italiano dei chirurghi (Cic). Dopo le critiche espresse dall'avvocato Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità, va registrata oggi anche una "presa di distanza" da parte dei chirurghi. Il Collegio, infatti, "condivide gli scopi di Amami, ma non il percorso intrapreso".
Ma questo è solo l'ultimo capitolo di una lunga storia. Una disputa combattuta, appunto, a colpi di spot. Ad alzare il polverone è lo spot pubblicitario di 'Obiettivo Risarcimento', comparso sulle tv nazionali, di stato e private. Con questo spot, Obiettivo Risarcimento offre sostegno medico-legale ai pazienti che si sentono vittime di presunti errori sanitari. Di fatto, invita i cittadini che ritengono di essere vittime di un errore medico a denunciare il fatto e reclamare un risarcimento. Lo spot solleva le proteste camici bianchi.
La Federazione nazionale degli Ordini dei medici intervenne a difesa dei propri iscritti già a fine settembre 2011. Ma anche i sindacati di categoria, in testa l'Anaao Assomed e la Fp Cgil medici scendono in campo, chiedendo l'intervento dell'allora ministro della Salute Renato Balduzzi. (segue)