Roma, 6 mar. (Adnkronos Salute) - "Non abbiamo riscontrato nessuno rischio e criticità per le poche strutture sanitarie che ricadono all'interno delle utenze segnalate dall'ordinanza del Comune di Roma che vieta l'uso dell'acqua potabile in alcune zone di Roma Nord. Domani mattina in Comune ci sarà un incontro tra tutti i soggetti interessati per fare il punto della situazione". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Daniele Gamberale, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Roma E.
Si tratta dell'azienda interessata da parte del Comune di Roma per il problema dell'arsenico riscontrato nell'acqua proveniente dagli acquedotti rurali Arsial, come riportato dall'Ordinanza n. 36 'Divieto di utilizzo per il consumo umano' firmata dal Sindaco Marino. "Purtroppo - riporta una nota della Asl sul proprio sito web - un più esteso problema di contaminazione nella nostra Regione è già stato riscontrato da qualche anno per il territorio della Provincia di Viterbo, dove sono state prese analoghe misure di divieto e l'Asl ha recepito e diffuso in proposito i suggerimenti dell'Istituto superiore di sanità".
Secondo l'Asl Roma E nel caso dell'acqua proveniente dagli acquedotti dell'Arsial la situazione "è complicata dalla concomitante presenza di inquinanti biologici, per i quali l'ordinanza del Sindaco impone all'Arsial l'immediata eliminazione dell'inquinamento batteriologico, dandone riscontro all'amministrazione. Per questo motivo - conclude - permangono ulteriori restrizioni fino a risoluzione di questo aspetto".
