Milano, 22 mar. (Adnkronos Salute) - "Aprire un ambulatorio internazionale per affrontare anche il delicato tema delle circoncisioni clandestine, circa 200 l'anno nel Lazio e qualche migliaio in Italia, ma le cifre sono in aumento". E' l'iniziativa lanciata oggi da Jessica Faroni, direttore generale dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano (Ini), nel corso del convegno su 'Medicina Internazionale, Salute Globale e Riabilitazione Interdisciplinare' che si è tenuto alla clinica Salvator Mundi di Roma.
Organizzato dall'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), l'incontro era volto a individuare soluzioni per le centinaia di casi di bambini e adulti che, a causa delle circoncisioni praticate clandestinamente, con personale non medico, poco qualificato, in strutture che non offrono garanzie dal punto di vista igienico sanitario, vanno spesso incontro a "emorragie, infezioni, cattive cicatrizzazioni e persino al rischio di morte", elencano gli esperti.
La legge italiana consente di effettuare questo tipo di intervento negli ospedali pubblici solo per ragioni terapeutiche e non per motivi rituali e religiosi, casi in cui ci si dovrebbe rivolgere agli ambulatori privati, pagando l'intervento. Molti, spiegano gli specialisti, per risparmiare finiscono per affidarsi a organizzazioni clandestine o presunti esperti, spesso non medici. "Ecco perché abbiamo pensato di andare incontro a queste persone, soprattutto straniere – ha spiegato Jessica Faroni – inaugurando fra qualche settimana il primo ambulatorio internazionale nell'Ini di Grottaferrata che si prenderà carico dei pazienti che vorranno farsi circoncidere o fare circoncidere il proprio figlio. Così i cittadini potranno avere tutte le garanzie e la scientificità della prestazione sanitaria su queste pratiche". (segue)