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Sanita' Lazio: Ugl Fatebenefratelli, situazione seria ma allarmismo irresponsabile

11 marzo 2014 | 19.14
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Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - "Abbiamo deciso di non manifestare prima della presentazione del piano industriale, scegliendo quindi la strada del confronto, perché riteniamo che sia da irresponsabili alimentare la conflittualità in una fase in cui il tavolo azienda-sindacati è aperto e può ancora portare a soluzioni che consentano di salvaguardare l'occupazione e offrire maggiori certezze sul futuro delle attività dell'ospedale". Lo dichiarano in una nota il segretario nazionale dell'Ugl Sanità, Paolo Capone e l'Rsa dell'Ugl Sanità Fatebenefratelli Isola Tiberina, Salvatore De Santis, in vista della convocazione del 13 marzo in Regione, spiegando che "non siamo ancora a conoscenza dei dettagli del documento ufficiale per poter trarre conclusioni".

"Perciò chi ha già scelto la strada del 'tanto peggio tanto meglio' o ha avuto notizie ufficiose o sta auspicando soluzioni pilotate che non ci tranquillizzano per nulla. Inoltre, - aggiungono le associazioni di categoria - come da nostra richiesta, è già stata calendarizzata a partire dal 18 marzo l'analisi di dettaglio che vedrà a confronto proprietà e rappresentanze dei lavoratori e che rivelerà la reale situazione dell'azienda. Di certo - proseguono i sindacalisti - siamo molto preoccupati nel vedere il Fatebenefratelli, che rappresenta una presenza storica nel panorama delle eccellenze sanitarie della Capitale, alle prese con una crisi gestionale di tale portata".

"Temiamo soprattutto il ripetersi di uno schema già visto in altre situazioni, come con il Gruppo Idi San Carlo per esempio, dove c'è stato un continuo rimpallo di responsabilità tra la Regione e un managment probabilmente inadeguato. La Regione Lazio - concludono Capone e De Santis - dovrà necessariamente intervenire perché il rischio che si corre è che i costi della crisi aziendale vengano scaricati solo sul personale, mettendo ancora una volta a repentaglio i livelli occupazionali degli operatori sanitari che tra spending review, blocco del turn-over e taglio dei posti letto, non hanno nemmeno la speranza di essere ricollocati".

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