Milano, 25 mar. (Adnkronos Salute) - Il dolore "cancella i colori", "sfinisce più della malattia", "è impossibilità a vivere". Sono i racconti di pazienti e cittadini che hanno affidato alla scrittura pensieri ed emozioni suscitati dalla sofferenza. Frasi raccolte dall'associazione Vivere senza dolore onlus nelle piazze e negli ambulatori degli ospedali, e trasmesse in diretta nel 2013, tramite Facebook, ai medici riuniti al Congresso Simpar (Study in multidisciplinary pain research). Oggi quelle parole riprendono vita. Da una loro reinterpretazione in chiave poetica è nata un'installazione digitale interattiva, presentata in anteprima oggi a Milano: una rappresentazione corale, spiegano i promotori, grazie alla quale lo spettatore, attraverso la lettura delle testimonianze, può specchiarsi e far sue quelle esperienze di vita.
E' questa la nuova tappa del progetto 'Parole del dolore', che aveva mosso i primi passi a marzo 2013, per dar voce a chi soffre di una sintomatologia dolorosa cronica. Secondo i dati diffusi nell'ambito dell'iniziativa quasi 1 paziente su 2 è depresso, il 22% si sente impossibilitato a vivere e l'11% ha perso speranza e dignità. "L'installazione interattiva Parole del dolore - spiega Alfredo Calosci, interaction designer e ideatore dell'opera - è un modo per riconoscere lo sforzo di chi ha provato a descrivere, a parole, l'esperienza del dolore. Si tratta di frasi autentiche, sincere, non aforismi da incorniciare. Per questa ragione non appaiono da sole, ma 'incastonate' in una matrice di lettere. Si è scelto di mantenerle unite perché è insieme che liberano il loro pieno significato". Oltre all'analisi semiotico-poetica, sulle testimonianze raccolte è stato svolto uno studio qualitativo, a cura del Centro Neuropsicologico di Vigevano. (segue)