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Sanità: Lea, Regioni in piano rientro 'bocciate'

05 settembre 2014 | 12.19
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In Italia il livello dell'assistenza sanitaria si conferma variabile, in base al codice di postale. Le Regioni in piano di rientro hanno livelli al di sotto degli standard minimi. Nelle otto Regioni alle prese con la spada di Damocle del deficit di bilancio (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia) la razionalizzazione della spesa sanitaria e il raggiungimento dell'equilibrio finanziario non sono infatti andati di pari passo con la riorganizzazione e riqualificazione dei sistemi sanitari.

Insomma, bene la gestione dei conti, un po' meno la qualità nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. E' quanto risulta da un monitoraggio sull'erogazione dei Lea nelle Regioni in piano di rientro tra il 2007 e il 2012 effettuato dal ministero della Salute.

I punti più critici rilevati? L'assistenza territoriale per i disabili sia in setting domiciliare che residenziale e semiresidenziale; l'assistenza ospedaliera relativa all'offerta di posti letto post-acuzie non ancora in linea con i parametri nazionali; l'inappropriatezza dei ricoveri in regime ospedaliero di riabilitazione.

L'indagine, realizzata dalla Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, rivela però che a partire dal 2010 il miglioramento dei conti economici delle Regioni in piano di rientro è stato accompagnato da un progressivo miglioramento dell'assistenza sanitaria. Un risultato positivo, che si deve all'aumento più consistente delle prestazioni territoriali rispetto alla contestuale riduzione dell'assistenza ospedaliera.

In particolare, i miglioramenti registrati nelle Regioni in piano di rientro sono legati all'assistenza territoriale per gli anziani, i malati affetti da disturbi psichici e i malati terminali; al progressivo contenimento dell'inappropriatezza ospedaliera; alla riduzione dell'inappropriatezza clinica e organizzativa dei ricoveri ospedalieri di riabilitazione.

E ancora: all'efficienza delle strutture ospedaliere, con riduzione della degenza media; alla dotazione complessiva di posti letto ospedalieri che tende ad allinearsi agli standard nazionali; alla promozione di interventi volti all'incremento dell'assistenza a livello territoriale; alla riduzione della spesa farmaceutica territoriale; alla riduzione del disavanzo del Ssn dal 2007 al 2012 nella misura del 50% circa.

La valutazione complessiva dell'erogazione dei Lea riportata dalla griglia, denota quindi un generale e complessivo avvicinamento alla soglia minima ritenuta accettabile. Non mancano però le criticità. Questi, secondo gli esperti del ministero della Salute, i settori dove è necessario incrementare le azioni di riorganizzazione e riqualificazione dei Ssr: assistenza territoriale per i disabili; assistenza ospedaliera relativa all'offerta di posti letto post-acuzie non ancora in linea con i parametri nazionali; inappropriatezza dei ricoveri in regime ospedaliero di riabilitazione.

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