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Sanita' Lombardia: Cantu', 75% fondi maternita' va a straniere, nuovi criteri (2)

04 marzo 2014 | 16.57
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(Adnkronos Salute) - Per Castellano, servono "contributi legati all'unico criterio della difficoltà socioeconomica, ma anche occupazione vera e servizi capaci di garantire la conciliazione tra l'essere madre e il lavoro, in una regione dove il 20% delle neomamme si dimette dopo il primo figlio. A questo pensi la Lega, anziché fomentare le solite polemiche razziste". Il Pd lombardo sostiene che la logica di Nasko e Cresco vada superata, con una revisione complessiva delle misure. Misure che, precisano però i consiglieri Pd Carlo Borghetti e Sara Valmaggi, "devono essere attivate senza distinzioni del colore della pelle". No, dunque, a un criterio d'accesso che preveda 5 anni di residenza in Lombardia.

"Come Movimento 5 Stelle - spiega la portavoce di M5S Lombardia Paola Macchi - abbiamo sempre contestato lo strumento dei fondi. Devono essere aiutate tutte le donne in situazione di difficoltà, al di là dell'etnia e indipendentemente dalla volontà, o meno, di abortire". Secondo i dati diffusi dall'assessorato in risposta all'interrogazione, la pratica di questi anni avrebbe "evidenziato un ricorso a Nasko non solo per il contrasto dell'aborto, ma anche per intervenire nelle situazioni di disagio economico delle neomamme. L'assessore Cantù mette in evidenza anche "l'anomalia del Centro di aiuto alla vita (Cav) attivo nell'ospedale Mangiagalli di Milano, in cui 'prescrittore' ed 'erogatore' hanno coinciso. Nel 2012 a fronte di un totale complessivo di 1.621 domande Nasko prese in carico in tutta la Regione, ben 623 - il 40% circa - sono state presentate e gestite da questo Cav".

Cantù spiega che, sulla base dell'esito delle verifiche e delle analisi condotte, "le misure Nasko e Cresco verranno stabilizzate e finalizzate con adeguate e coerenti risorse finanziarie secondo l'appropriato bisogno espresso, eventualmente anche integrando le risorse già stanziate, con l'introduzione di correttivi che consentano un riequilibrio degli aventi titolo". Nel dibattito interviene anche il capogruppo della Lega Nord al Pirellone, Massimiliano Romeo, precisando che il fondo Nasko "nasce con la precisa finalità di aiutare le donne che, proprio a fronte di un aiuto economico, decidono di non interrompere la gravidanza. Stando ai numeri forniti dall'assessore Cantù però c'è il legittimo sospetto che questo denaro sia stato erogato a pioggia, snaturando l'obiettivo originario. L'iniziativa proposta dall'assessore appare quindi pertinente e più che motivata a fare in modo che le risorse della Regione, in futuro, possano venire utilizzate in maniera più razionale e appropriata".

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