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Sanita' Lombardia: da MultiMedica ricorso per taglio Cardiochirurgia Sesto

03 marzo 2014 | 16.24
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Milano, 3 mar. (Adnkronos Salute) - Primo ricorso al Tar della Lombardia contro il riordino delle Alte specialità varato dalla Regione il 20 dicembre 2013, al termine di un lungo percorso di consultazione con le Asl. E' il gruppo privato MultiMedica a contestare il provvedimento con cui si è dato corso alle indicazioni contenute in una delibera di giugno 2013, in cui sono stati messi nero su bianco i criteri per procedere alla chiusura di neurochirurgie, cardiochirurgie ed emodinamiche con un'attività inferiore alla soglia minima di prestazioni. Nella valutazione sono state però considerate anche le esigenze dei territori, per evitare problemi di copertura del servizio.

Alla fine il 'taglio' ha riguardato in tutto 17 unità operative, da riconvertire a partire da maggio 2014. Per MultiMedica la scure si è abbattuta sulla Neurochirurgia e sulla Cardiochirurgia del presidio di Sesto San Giovanni. Ma è in particolare la chiusura della Cardiochirurgia a non andare giù al gruppo guidato da Daniele Schwarz. L'azienda contesta i calcoli e le conclusioni a cui approda il piano operativo redatto dall'Asl di Milano, sulla base del quale è stata stilata la delibera che decreta il taglio dell'Uo di Sesto.

Per le cardiochirurgie il criterio quantitativo indicato dalla delibera regionale per individuare i reparti da tagliare è l'esecuzione di almeno 300 interventi chirurgici annui in circolazione extracorporea. Dal documento dell'Asl che si basa sulla casistica del 2012, emerge che le prestazioni di cardiochirurgia erogate da MultiMedica a Sesto "sono complessivamente 301, di cui però solo 163 rese nei confronti di pazienti 'transitati' nell'Unità operativa di cardiochirurgia", mentre le altre sono state eseguite nell'ambito del Dipartimento di cardiochirurgia. "Ciò avrebbe determinato una 'non perfetta adesione' ai criteri", instradando il reparto alla soppressione. Particolare ritenuto illegittimo da MultiMedica che ha chiesto la sospensione della delibera. Il ricorso, precisano rappresentanti dell'Irccs, interpellati dall'Adnkronos Salute, "è stato presentato l'ultimo giorno utile, ma il dialogo con Palazzo Lombardia e con l'Asl è aperto e siamo fiduciosi". (segue)

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