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Sanita' Lombardia: ex dg Monza su Ilspa, prevalevano interessi non sanitari

29 marzo 2014 | 12.41
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Milano, 29 mar. (Adnkronos Salute) - L'ospedale San Gerardo di Monza è un cantiere dal 2013 e lo sarà almeno fino al 2019. Ma la storia che ha portato all'avvio dei lavori comincia già "nel 2008" con "un confronto-scontro" fra l'allora direttore generale dell'ospedale, Giuseppe Spata, e Infrastrutture lombarde, i cui vertici oggi sono finiti sotto inchiesta. "Alla fine - riflette col senno di poi Spata - ha prevalso un interesse non sanitario. Non la scienza dei politecnici e degli ingegneri, ma altri disegni e interessi che non hanno a che fare con la salute dei cittadini". Di questo è convinto l'ex dg che fra il 2009 e il 2010 aveva provato ad opporsi al progetto appoggiato da Ilspa, che venne poi privilegiato.

"La mia idea - racconta all'Adnkronos Salute - non è cambiata. La penso come nel 2008, quando ritenevo inopportuno e devastante il progetto di Infrastrutture lombarde che avrebbe ingessato per 13 anni, secondo i piani allora prospettati, quella che io ritenevo una delle strutture più prestigiose d'Italia. Struttura che non aveva bisogno di interventi così come li aveva concepiti Ilspa. Io proposi un altro progetto, firmato da altri esperti, più realistico ed economico visto che sarebbe costato 90 milioni contro i 207 oggi appaltati, meno della metà. Si trattava di costruire nel terreno davanti all'avancorpo un edificio con tanto di laghetto per rendere gradevole l'impatto estetico e di aula magna, di cui il San Gerardo è sprovvisto. Mentre l'ipotesi per il monoblocco e i suoi presunti problemi di stabilità era quella di alleggerirlo, tagliando o svuotando i piani dal 7 al 12".

"Io - incalza - avrei realizzato un'opera in tre anni con lavori fuori dall'ospedale, senza una cantierizzazione devastante e infinita. Oggi sono previsti 7 anni di lavori, ma vedremo quanto dureranno. Il mio progetto, fra l'altro, sarebbe stato autofinanziato, senza ricorso a concessionarie o project financing. Avevo infatti già trovato i soldi: 41 milioni del fondo per l'intramoenia, 20 o 22 dalla Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma, oggi costretta a costruire un'altra struttura sulla collinetta adiacente" per evitare il disagio del cantiere ai piccoli pazienti, "e almeno 50 milioni sarebbero arrivati dall'alienazione dell'ospedale Vecchio. Avremmo potuto investire persino in altre cose". (segue)

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