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Sanita': malati diabete, stop gare al ribasso per acquisto device

26 marzo 2014 | 15.25
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Roma, 26 mar. (Adnkronos Salute) - Glucometri, strisce reattive, aghi per i 'pungi-dito', penne per la somministrazione di insulina. No all'acquisto dei dispositivi per la cura del diabete attraverso le gare pubbliche, perché non garantiscono la libertà di scelta del medico e del paziente e perché il risultato delle 'aste' troppo spesso favorisce la logica del risparmio, penalizzando la qualità e l'accesso all'innovazione. E' l'appello lanciato oggi dalle associazioni dei malati di diabete, in rappresentanza dei circa 3 milioni di italiani affetti dalla malattia, nel corso di una conferenza stampa in Senato.

"Oltre il 40% dei diabetici - ha detto Antonio Cabras, presidente della Federazione nazionale diabete giovanile, precisando che la malattia colpisce nel nostro Paese anche 20.000 ragazzi 'under 14' - lamenta uno scarso accesso a device di qualità. L'acquisto di device 'in blocco', attraverso le gare 'uno per tutti', non consente di personalizzare la terapia e di garantire ai malati, sempre più numerosi in Italia, di avere a disposizione" gli ultimi ritrovati per l'autocontrollo della glicemia al proprio domicilio.

Un monitoraggio "che dovrebbe essere considerato a tutti gli effetti parte della terapia", aggiunge Rita Lidia Stara, presidente di Diabete Forum. "I veri costi del diabete - prosegue - non sono quelli legati alla sua gestione, ma alle sue complicanze e ai ricoveri che provoca: contano per il 70% della spesa per la malattia. In questo ultimo periodo abbiamo visto immettere sul mercato dispositivi poco affidabili" o non confortevoli come "aghi troppo grandi che provocano dolore ai bambini diabetici, che devono 'pungersi' la pelle almeno 7-8 volte al giorno. E questo crea non pochi problemi". Non solo. I pazienti lamentano anche le differenze di prezzo fra prodotti uguali, nelle diverse Regioni italiane. (segue)

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