(Adnkronos Salute) - "Cerchiamo di far capire alle persone - spiega Fanny Alby, giovane medico rianimatore impegnata nel progetto - cosa fare di fronte ad un arresto cardiaco. All'inizio molti hanno paura, temono di fare danni, ma poi si rendono conto che possono essere d'aiuto". I medici insegnano con chiarezza i passaggi da fare, coinvolgendo gli 'allievi' in modo pratico. "Prima d'ogni cosa chiediamo cosa farebbero praticamente - continua la dottoressa - poi spieghiamo come si riconosce il problema e le mosse pratiche da fare quando una persona non respira".
A partire dalla telefonata al numero dell'emergenza: cosa dire, quali elementi non trascurare. E poi occorre cominciare il massaggio cardiaco, utilizzando la musica per mantenere il ritmo. No, invece, "alla respirazione bocca a bocca, come molti credono, che non serve e farebbe perdere solo del tempo, preziosissimo in questi casi". Anche 'fare conoscenza' con il defibrillatore è importante. "E' un oggetto che spesso incute timore ma sapere come si usa cambia la prospettiva", aggiunge il medico. Alle lezioni di rianimazione partecipano anche bambini. "Sono spesso loro a trascinare mamma e papà. Anche le donne spingono i loro partner, più restii all'inizio ma sempre entusiasti dopo le lezioni", conclude.