Milano, 22 mag. (Adnkronos Salute) - "Un grave attacco all'autonomia del medico, a cui si aggiunge l'assurdo obbligo di assicurarsi". Così il presidente dell'Ordine dei medici Milano, Roberto Carlo Rossi, definisce il nuovo Codice deontologico dei camici bianchi italiani, approvato domenica a Torino raggiungendo la maggioranza dei votanti, ma non l'unanimità. L'Ordine meneghino, che già ieri non ha escluso la strada del ricorso al Tar - annunciata dall'Ordine di Bologna e condivisa dagli Ordini di Ferrara, Massa Carrara e Lucca - lancia oggi un avvertimento: "Il Codice deontologico di Fnomceo non è vincolante per i 106 Ordini provinciali. In mancanza di un vero accordo, quindi, si potrebbe arrivare paradossalmente ad altrettante versioni". Un epilogo che l'Ordine di Milano "non auspica e non vuole, augurandosi che prevalga una mediazione davvero unitaria".
"Proprio nessuno, tra coloro che abbiamo consultato, senza esclusioni - sostiene Rossi - ha capito perché si sia voluto mettere mano al Codice del 2006. La professione non è di certo così radicalmente cambiata in 8 anni. E comunque, se si fosse sentita urgente la necessità di cambiare alcuni passaggi, per adeguarli meglio all'assetto legislativo corrente, sarebbe bastato aggiungere o modificare due o tre articoli". (segue)