(Adnkronos Salute) - "Nella formazione degli operatori si punterà molto sulla necessità di un'incisiva azione di prevenzione primaria tra gli utenti dei Serd, non solo per le malattie infettive droga-correlate ma anche sessualmente trasmesse - commenta Emanuele Bignamini, direttore Dipartimento dipendenze 1 Asl Torino 2 - istruendoli a un'adeguata anamnesi dei comportamenti sessuali degli utenti e all'intervento con strumenti preventivi".
"Lo sviluppo e i risultati di tutta l'attività relativa al progetto di screening verranno raccolti in forma di report di avvio a 6, 12 e 18 mesi e il Dipartimento politiche antidroga supporterà la pubblicazione e diffusione della ricerca. I risultati raggiunti consentiranno di adottare in modo definitivo le procedure sperimentate producendo i protocolli operativi idonei a garantire la massima sorveglianza infettivologica nei Serd e l'assistenza migliore ai pazienti, aumentandone l'accesso alle cure con servizi mirati, considerato che è stimato in carico solo 1/3 dei tossicodipendenti attivi", conclude.