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Sanita' Piemonte: Consiglio Stato respinge sentenza Tar su anziani non autosufficienti

12 maggio 2014 | 16.03
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Torino, 12 mag. (Adnkronos Salute) - Il Consiglio di Stato ha sospeso le sentenze del Tar Piemonte del gennaio scorso che avevano annullato due delibere regionali, quella relativa all'approvazione delle modalità di presa in carico degli anziani non autosufficienti per l'accesso alle Rsa e quella di approvazione del piano tariffario per le Rsa, che definiva la retta sia in quota sanitaria sia in quota socio assistenziale. L'udienza di trattazione nel merito è stata fissata per il 13 novembre. Lo comunica una nota della Regione Piemonte. Inoltre, il Consiglio di Stato nell'ordinanza ha disposto che ministero della Salute e Agenas presentino una relazione esplicativa sulle indicazioni nazionali in materia di liste d'attesa e di quote di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, che la normativa nazionale in vigore, in particolare il Dpcm del 2001, non chiarisce in maniera esaustiva.

In attesa del giudizio di merito, la sentenza del Consiglio di Stato - evidenzia ancora la nota - definisce responsabile il comportamento della Regione che, con i propri provvedimenti di programmazione sanitaria, ha tentato di realizzare un difficile rapporto tra il diritto alle cure, previsto dai livelli essenziali di assistenza, e le esigenze di pareggio di bilancio, attraverso la fissazione di tetti annuali e pluriennali di attività e di spesa per le aziende sanitarie. Il Consiglio di Stato, infine, conclude la nota, ha ritenuto non censurabile il comportamento della Regione nella definizione del budget per l'assistenza residenziale e delle tariffe a carico del servizio sanitario, ritenendo prassi della pubblica amministrazione la rimodulazione dei prezzi, anche al ribasso, per garantire, nell'attuale difficile contesto della finanza pubblica, i servizi ai cittadini.

"Quanto avvenuto - sottolinea l'assessore alle Politiche sociali, Ugo Cavallera - conferma che la via del contenzioso giurisdizionale-amministrativo non appare la più opportuna per integrare le delibere della Regione, che dovrebbero essere oggetto di confronto tra tutte le parti interessate, ferma restando la sintesi che compete all'ente pubblico territoriale. Anche in questa fase - conclude - la Regione, comunque, riconferma la propria disponibilità a confrontarsi con i soggetti interessati in previsione di ulteriori scadenze in sede di Consiglio di Stato".

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