Roma, 23 mag. (Adnkronos Salute) - Varo ufficiale, oggi a Roma, per il nuovo Codice deontologico dei medici italiani, già ribattezzato 'Codice di Torino', città dove è stato approvato da 87 presidenti di Ordine provinciali su 99, domenica scorsa. E che già al suo esordio ha alimentato polemiche, soprattuto da parte dei presidenti provinciali dissidenti, 10 che non hanno approvato in sede di votazione, e che hanno promesso battaglia e persino il ricorso al Tar.
Il nuovo Codice è nato per aggiornare la 'bussola etica' dei medici - l'ultimo Codice era del 2006 - in una professione dove il veloce cambiamento tecnologico, sociale e organizzativo rende necessari riflessioni e 'aggiustamenti' periodici. Anche per quanto riguarda l'uso delle parole. E così - nel testo - chi si relaziona con il medico non è sempre 'paziente' (parola riservata al malato in cura), ma può essere assistito o cittadino. Sparisce poi la parola eutanasia, ritenuta incongrua (nel significato di 'buona morte'), pur conservando tutto il senso del divieto del medico di procurare morte, anche se su richiesta del paziente.
Alle questioni dell'ambiente i medici, nel nuovo testo, dedicano più attenzione, così come alla prevenzione del rischio clinico (errori medici) e alla sicurezza delle cure, al controllo del dolore e alle cure palliative, alle competenze professionali, alla lotta all'abusivismo, al consenso informato che può essere anche 'dissenso' informato. Si alza l'asticella dell'attenzione anche sulla sperimentazione, probabilmente grazie anche al caso Stamina. (segue)