(Adnkronos Salute) - Il Piano nazionale diabete è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 febbraio 2013. La sua riuscita, rilevano le associazioni, è però subordinata alla sua effettiva attuazione da parte di Regioni e Province autonome, e a una costante attività di vigilanza, tanto istituzionale quanto civica.
"E' necessario un cambio di passo da parte di tutte le istituzioni coinvolte - avverte Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato - A oltre 1 anno dalla pubblicazione del Piano nazionale, sono solo 13 le Regioni che lo hanno recepito formalmente e il recepimento da solo non basta. Un altro nodo è quello sollevato dall'Associazione medici diabetologi, dalla Società italiana di diabetologia e dalla Fand, rispetto alle nuove indicazioni prescrittive per le terapie basate sulle incretine. Chiediamo che l'Aifa e il ministero della Salute attivino subito un tavolo di confronto per superare le attuali difficoltà. Nei prossimi giorni Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato interverrà con azioni mirate e concrete presso le Regioni inadempienti".
Fra le indicazioni del documento anche quella di garantire formazione continua per i professionisti e adeguata informazione ai pazienti e rafforzare il sistema di valutazione, la lotta agli sprechi e la valorizzazione delle best practice. L'attività che ha portato alla Raccomandazione civica ha avuto il sostegno non condizionato di Astrazeneca, MSD Italia e Neopharmed Gentili.