(Adnkronos Salute) - "Un medico o un infermiere che ha frequentato il corso e superato il test finale - spiega all'Adnkronos Salute Fiorenzo Fracasso, direttore del corso e medico anestesista della Marina - è pronto per un contesto operativo. Puntiamo a unire l'abilità medica nel trattamento d'emergenza con la capacità di muoversi in ambiente militare". Il corso è anche accreditato come Ecm (50 crediti) per le professioni sanitarie della Marina.
Una volta curati e portati in barella sull'elicottero i 'finti' pazienti, per i medici da combattimento la missione è finita. Dopo 4 settimane di formazione sono pronti. "Con l'esercitazione sul campo si imparano protocolli non previsti nell'iter di formazione canonico di un medico - spiega Davide Zelletta, 27anni, chirurgo e sottotenente di vascello appena laureatosi in medicina all'Accademia di Livorno della Marina - L'esercitazione è realistica, molto vicino alla realtà. Prima del percorso e durante gli spari a sorpresa ci si carica di adrenalina, che se non viene gestita bene può danneggiare la concentrazione. E' fondamentale rimanere calmi e mantenere lucidità' e sicurezza''.
Marinella Patanè, 32 anni, farmacista, a settembre è entrata in Marina con il concorso, lasciando il lavoro da ricercatrice nel campo della farmacovigilanza al Policlinico di Catanzaro. "La mia non è stata una scelta economica - racconta - ma volevo un ambiente operativo che mi stimolasse dal punto di vista professionale, poi c'è anche la passione per il mare. Ora mi sono resa conto di come è importante sostenere il paziente: più della morfina ci vuole il conforto umano".