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Sanità: solo con lotta a obesità risparmi per 200 mld in Europa in 45 anni

25 giugno 2015 | 17.59
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Sanità: solo con lotta a obesità risparmi per 200 mld in Europa in 45 anni

Prevenzione e cure mirate sono la 'ricetta' giusta per la sostenibilità del sistema sanitario. Si potrebbero ottenere risparmi per 150 miliardi di euro in Europa nell'arco di circa 45 anni solo attraverso iniziative di prevenzione dell'obesità, mirate a incidere sui cambiamenti degli stili di vita. Ma si potrebbe arrivare fino a 200 mld con strategie più complessive e di cura, grazie a minori spese per diabete, ipertensione, ictus e malattie cardiache. Soltanto in Italia si riuscirebbero a economizzare 36 miliardi. Lo dimostra l'applicazione del modello di micro-simulazione della domanda sanitaria in Europa (Italia e altri 12 Paesi) nel medio-lungo periodo, messo a punto dal Ceis-Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), e sviluppato grazie al sostegno di AbbVie Italia.

Le proiezioni realizzate applicando il modello sono state raccolte in un Libro bianco presentato oggi a Roma all'Auditorium del ministero della Salute, nel corso del convegno 'Il sistema sanitario alla prova della sostenibilità. Nuovi strumenti e soluzioni concrete per un traguardo possibile'. I dati indicano che diversi fattori mettono oggi a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari in Europa. A partire dall'aumento delle malattie croniche, che pesano fino all'80% sulla spesa sanitaria dei Paesi europei e sono la causa di 9 decessi su 10. C'è poi il progressivo invecchiamento della popolazione: nel 2050 il 37% degli europei avrà più di 60 anni.

Infine si registra una crescente diffusione dei problemi legati a obesità e sovrappeso in più della metà dei Paesi Ocse, fino a interessare oltre il 50% della popolazione. L'effetto combinato di questi elementi determina una forte pressione sulla spesa e pone seriamente a rischio la tenuta dei sistemi sanitari. Tanto che, secondo l'Organizzazione, riuscire a prevedere l'evoluzione futura della spesa sanitaria è una delle sfide cruciali di tutti i Paesi industrializzati. L'Ocse suggerisce quindi l'adozione di modelli di previsione. Da qui il progetto della 'Road map' per la sostenibilità presentata oggi, che "si colloca nell'ambito della più vasta iniziativa promossa da AbbVie a livello europeo e che vede coinvolti oltre 20 Paesi in progetti pilota nazionali per la realizzazione di soluzioni concrete finalizzate alla sostenibilità finanziaria del sistemi sanitari", spiega Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia.

Il progetto italiano è incentrato sul tema degli investimenti in prevenzione, per i quali nella media Ue è destinato solo il 3%, ricorda Vincenzo Atella, direttore del Centro di studi economici e internazionali-università di Roma Tor Vergata, che conduce lo sviluppo del modello di micro-simulazione della domanda sanitaria. Per l'esperto, il valore aggiunto del modello è quello di poter confrontare gli effetti di diverse scelte di politica sanitaria e dei diversi interventi sui pazienti. In questo modo il modello di micro-simulazione offre la possibilità di indicare ai decisori politici le scelte più efficaci, fino a individuare ad esempio a quale fascia di popolazione indirizzare una particolare iniziativa di prevenzione.

Ma per poter convincere i decisori che questa sia la strategia vincente, è necessario fornire loro gli strumenti che consentano di misurare in modo chiaro e trasparente il rapporto tra investimenti in prevenzione oggi e maggiori benefici domani.

"La realizzazione di uno strumento che permetta di effettuare scelte informate è stato l'obiettivo principale del progetto italiano", aggiunge Atella. "Sappiamo che dall'eliminazione delle inefficienze nei sistemi sanitari non si riuscirà a recuperare più del 5-7% delle somme oggi necessarie. Ciò implicherà una riduzione una tantum del livello del finanziamento, ma non cambierà il suo trend di lungo periodo destinato a crescere. Con l'applicazione del modello siamo in grado di poter misurare altre possibili strade in termini di prevenzione. E i primi risultati sono significativi", con la previsione di 200 miliardi di risparmi in Europa nell'arco di 45 anni con la lotta all'obesità e ben 36 mld in Italia in 40 anni.

Un'altra simulazione ha valutato la prevalenza della non autosufficienza, per la quale prossimi anni in Europa e Italia si osserva un trend crescente. Nell'analisi la Penisola mostra livelli di non autosufficienza più bassi della media dei 13 Paesi considerati. Dalla simulazione si evidenzia tuttavia che le non autosufficienze più gravi nel nostro Paese dovrebbero raddoppiare, passando da una prevalenza attuale di circa il 4% a un valore di poco superiore all'8% nel 2050. Questi dati hanno una ricaduta importante su indicatori quali l'aspettativa di vita passata in assenza di disabilità a 50 anni, che tra il 2011 e il 2040 crescerà solo di un anno contro i quasi 4 anni della speranza di vita. Nel prossimo futuro, dunque, aumenterà la disabilità e si ridurranno gli effetti positivi registrati in termini di aumento dell'aspettativa di vita.

"I sistemi sanitari europei sono ad un bivio e la sostenibilità rappresenta una scelta prioritaria che richiede diversi cambiamenti in un quadro multi-settoriale", dichiara Walter Ricciardi, dell'università Cattolica del Sacro Cuore e dell'European Steering Group (Esg) on Sustainable Healthcare, oltre che relatore del Libro bianco europeo presentato nei mesi scorsi a Bruxelles.

"Il Libro bianco europeo è l'inizio di un percorso che invita a guidare la trasformazione del sistema sanitario attraverso soluzioni adattabili e scalabili, incoraggiando tutti gli attori del settore a lavorare in partenariato. Dobbiamo avviare un'azione comune finalizzata alla sostenibilità del sistema sanitario italiano - conclude il commissario dell'Istituto superiore di sanità - e il modello presentato oggi può costituire un'opportunità per mettere in atto azioni concrete e condivise in questa direzione".

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