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Sanita': ultimatum ginecologi, provvedimenti contro medicina difensiva

12 febbraio 2014 | 12.54
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Roma, 12 feb. (Adnkronos Salute) - Sos polizze assicurative. A un anno dal primo sciopero nazionale delle sale parto pubbliche e private, "la questione della responsabilità professionale in campo sanitario si è ulteriormente aggravata". Lo sottolineano le principali associazioni e società scientifiche dei ginecologi e delle ostetriche italiani, che hanno proclamato lo stato di agitazione e lanciato un ultimatum a Governo, Parlamento e Regioni, in una conferenza stampa oggi a Roma. In attesa di risposte, sono pronti a scioperare ancora.

Due le questioni sul tappeto: la sicurezza delle strutture, con la mancata chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l'anno, e la questione della responsabilità professionale, con un provvedimento che limiti il contenzioso medico-paziente. "Sollecitiamo Governo, Parlamento e Regioni - affermano le sigle - all'assunzione di impegni concreti, con scadenze precise, per arrivare nel più breve tempo possibile al varo di provvedimenti che arginino le richieste di indennizzi per presunti danni da errori sanitari, pongano un freno alla medicina difensiva, ridiano serenità a tutti gli operatori della sanità e per la messa in sicurezza dei punti nascita e delle sale operatorie italiane. In mancanza di risposte adeguate ci riserviamo di organizzare manifestazioni sensibilizzanti e di proclamare lo sciopero".

"Un numero crescente di aziende sanitarie non sta rinnovando la polizza assicurativa per la responsabilità civile, prevista dal contratto di lavoro. E utilizzano sempre più spesso il sotterfugio della 'auto-assicurazione'". La legge Balduzzi (189/2012) stabiliva che, "su proposta del ministro della Salute, entro il 30 giugno 2013, venisse emanato il decreto del presidente della Repubblica per agevolare l'accesso alla copertura assicurativa degli esercenti le professioni sanitarie. I tavoli tecnici convocati al ministero hanno concluso i lavori da oltre sette mesi e del decreto non si vede traccia. E intanto le compagnie assicurative si ingrassano". Non solo. In Parlamento, ricordano ginecologi e ostetriche, "giacciono da mesi diverse proposte di legge sulla responsabilità del personale sanitario e non si sa quando verranno discusse.

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