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Sanita': vita pazienti a rischio se pochi infermieri lavorano troppo, studio Ue

25 febbraio 2014 | 16.36
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Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - (Embargo ore 00.30 di domani) Il decorso post operatorio e la vita stessa dei pazienti è a rischio se nel reparto ci sono pochi infermieri che lavorano troppo. E' quanto ha stabilito la più grande indagine europea condotta fino ad oggi su 420 mila pazienti in 300 ospedali di 9 Paesi Ue. Secondo il lavoro, guidato dall'University of Pennsylvania of Nursing (Usa) e pubblicato su 'Lancet', ogni paziente aggiunto alla quantità media di lavoro di un infermiere può aumentare (del 7%) la probabilità che i malati non sopravvivano entro 30 giorni dal ricovero. Mentre un aumento del 10% del personale in possesso di una laurea è associato ad una diminuzione del 7% del rischio di decesso dei pazienti.

"I nostri risultati - sottolinea Linda Aiken dell'University of Pennsylvania School of Nursing - sottolineano un rischio per i pazienti che potrebbe emergere con i tagli al personale infermieristico, una delle conseguenze delle recenti misure di austerità in alcuni paesi Ue. E - aggiunge l'esperto - suggeriscono di dare maggior spazio negli ospedali a chi è in possesso di una laurea, che abbiamo visto influisce nel ridurre le morti in ospedale".

I ricercatori hanno analizzato le risposte di oltre 26.500 infermieri ad ad un questionario e le cartelle cliniche di 422.730 pazienti (over 50) di nove Paesi Ue (Belgio, Inghilterra, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera) dimessi dopo un intervento di chirurgia generale. Dalla protesi dell'anca o del ginocchio, ad un'appendicectomia, fino alle procedure vascolari. L'analisi dei dati ha esaminato l'associazione del carico di lavoro per le cura e l'assistenza degli infermieri con i risultati ottenuti dal paziente nel post operatorio. Un calcolo che ha tenuto conto anche di molte variabili legate al ricoverato: l'età, il sesso, il tipo di procedura chirurgica, la presenza di condizioni croniche come l'ipertensione o il diabete. (segue)

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