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Sanremo 2022, le pagelle del Fu Matia Bazar: serata cover

04 febbraio 2022 | 21.38
LETTURA: 8 minuti

Sanremo 2022, le pagelle del Fu Matia Bazar: serata cover

Ecco le pagelle dell'esibizione dei 25 cantanti della sezione Big nella quarta serata del festival di Sanremo 2022, redatte 'a caldo' in esclusiva per AdnKronos dall'ex tastierista dei Matia Bazar, Mauro Sabbione. La serata è dedicata all'esecuzione di cover, in cui ogni artista ha potuto coinvolgere degli ospiti. Le pagelle vengono via via compilate durante la diretta di Rai1 dopo le esibizioni dei singoli artisti.

Noemi, '(You make me fell like) A Natural woman':

In queste esecuzioni si entra nell'intimo della narrativa degli artisti. Nel caso di Noemi si capisce immediatamente il suo background. Ottimo inglese e voce blues e probabilmente questo sarà il suo futuro. Ma allora perchè cimentarsi in canzoni pop che non si addicono alla sua bella voce? Mistero. Voto 6

Giovanni Truppi, 'Nella mia ora di libertà':

Truppi porta per la prima volta Capossela sul palco dell'Ariston per Sanremo. Ma lui ha già calcato lo stesso palco sei volte al premio Tenco. Capossela è avvolto da un aurea di culto enorme. Quando canta lui è perfettamente dentro la poetica di Fabrizio e dei suoi piani sottili, con l'amico angelo Mauro Pagani. Questo è un volo tra grandi autori. Truppi ringrazia e si porta a casa un bel voto da parte mia. Voto 7

Yuman, 'My way':

L'amica Rita Marcotulli, ha un tocco delizioso ed accompagna Yuman nel difficile compito di dare un vestito a questa colonna sonora mondiale. L'arrangiamento, anche in questo jazz-blues, condito con l'orchestra, è eccellente. Credo che cantanti come Yuman, abituati a gareggiare nei vari format con le cover, siano avvantaggiati. Forse abbiamo trovato l'erede di Mario Biondi. Voto 6

Le Vibrazioni, 'Live and let die':

Difficile dare voti bassi con tali professionisti in campo. Ma sono un musicista e devo avere ben chiari i criteri dell'esecuzione, uno dei parametri di scelta degli artisti in gara. L'orchestra non è stata per niente usata nel magico stile con la quale i Wings di Mc Cartney portarono al successo mondiale questo brano. Vessicchio, che salutiamo al suo ritorno dal Covid, rimane comparsa inutile. Peccato. Le Vibrazioni non si mixano al groove. Voto 5

Sangiovanni - 'A muso duro':

Ecco un caso emblematico: Sangiovanni non era ancora nato, mentre Fiorella Mannoia invece questa canzone la cantava con Pierangelo Bertoli sul palco. Bel crossover anche di generazioni su questa magnifica canzone che Sangio ha cantato comunque molto bene. Bell'esecuzione. Voto 7

Emma - 'Baby one more time':

Non mi aspettavo una così bella esecuzione di questo brano che ha lanciato la Spears. E sono sicuro che Britney lo guarderà con gioia. Entrambe brave e belle, ottimo inglese, ma soprattutto da parte di entrambe grande capacità di ascoltare (dote rara) la partner musicale. Speriamo sia l'inizio di una collaborazione produttiva. Voto 7

Gianni Morandi, 'Medley':

Fatti mandare dalla mamma a prendere il booster! Con Jovanotti in scena, enorme valore aggiunto, Gianni svela tutte le intenzioni di puntare a vincere il festival. Certo con questo zibaldone clamoroso di hit, Jova e Morandi non si possono più nascondere e si guadagnano anche la standing ovation del pubblico presente che balla coinvolto dalla bella energia di questo duo! Voto 8

Elisa, 'What a feeling':

Altra grande cantante che si cimenta con un evergreen clamoroso e lo fa con tanta di quella classe. A cominciare dal fatto di cantare da sola. D'altronde chi potrebbe duettare con lei? Che si porta dietro la meravigliosa ballerina Elena D'Amario. Il saluto di Giorgio Moroder, Divino fondatore della disco music, vale più di un diamante per la classifica. Voto 9

Achille Lauro, 'Sei bellissima':

Sto boccheggiando. Sono senza fiato dopo questo trio di artisti, tra proposte e sponsor di enorme valore. Qui addirittura la Bertè in carne ed ossa che canta con il nostro Lauro, commosso e reattivo. Ottima esecuzione di Achille che dimostra una grande gentilezza e progettualità, ma lo sapevamo, nell'affrontare questa canzone. Voto 8

Matteo Romano, 'Your song':

E bravo Matteo con questo brano che è nell'immaginario di tre generazioni, forse quattro. Lo accompagna una Malika Ayane pettinata come Lady Gaga, che stasera ha messo a disposizione del giovane compagno di viaggio la sua professionalità, tenendo a bada la personalità smisurata che si porta sempre sul palco. Voto 7

Irama, 'La mia storia tra le dita':

Che bello vedere Gianluca Grignani, accompagnarsi cantando se stesso, attraverso Irama. Chissà se sarà un passaggio di testimone generazionale. Irama sul limite dell'esecuzione discreta, conferma la sua capacità esecutiva, ma anche l'estrema attenzione nello scegliersi un repertorio più che adatto alla sua voce potente. Voto 6

DNP Rettore, 'Nessuno mi può giudicare':

Altro classico evergreen italiano, firmato da due colonne della cultura pop italiana, Pace e Panzeri, ditta che ha sfornato tantissimi successi. La Caselli gongolerà sicuramente, anche per i saluti diretti delle protagoniste. Bello l'arrangiamento stile Verdena, gruppo cult italiano, bello per questa improbabile coppia che forse avrà l'estate piena di concerti, Covid permettendo. Voto 6

Iva Zanicchi, 'Canzone':

Mamma mia che meraviglia questo evergreen italiano portato al successo da Milva, con i leggendari autori, Don Backy e Detto Mariano. Bello vedere, per la mia generazione, la pace raggiunta fra l'Aquila di Ligonchio e la Pantera di Goro, anche grazie allo screen che le mette in diretta tv insieme. Che ridere questi nomi regionali-ancestrali che amavano i nostri genitori e che i giornalisti dell'epoca affibbiavano a queste procaci ed avvenenti cantanti. Voto 5

Ama Mena, Medley:

Secondo zibaldone fra 'Il mondo' 'Figli delle stelle' e 'Se mi lasci non vale', a dimostrare che Ana Mena potrà essere una brava intrattenitrice sulla Costa Crociera ancorata in rada. Ininfluente l'apporto di Rocco Hunt. Voto 4

LRDL, 'Be my baby':

Fascinoso e iconico trio di voci deliziose, formatosi sotto l'egida dei LRDL che riescono a trasformare in meravigliosa bellezza e splendido groove bass-drum un classico dei The Ronettes. Ed è bello anche capire che il concerto dei LRDL è un evento da non perdere assolutamente. Voto 8

Massimo Ranieri, 'Anna verrà':

E' grande ancora il dolore per avere perso un artista come Pino Daniele, capace in pochi minuti di scrivere e musicare un capolavoro di questa portata. Bravo Massimo e bravo anche Nek con le loro voci melodiche e potenti. ma in una serata così eccezionale non vanno oltre il centro classifica. Voto 6

Michele Bravi, 'Io vorrei non vorrei ma se vuoi':

Se la vedova di Battisti o Lucio stesso, non avessero posto tanti limiti alla fruizione dei suoi brani, forse questo patrimonio musicale sarebbe conosciuto molto di più anche dalle nuovissime generazioni. Bravo Michele a cantare un brano cosi intimo e difficile. Bellissimo l'arrangiamento dell'orchestra. Voto 8

Mahmood & Blanco, 'Il cielo in una stanza':

Poesia pura, sia per il brano evergreen e top della musica italiana, sia per la bravura di Mahmood e Blanco nel cantare insieme e sovrapporre le voci in modo classico. E uno schiaffo morale a chi definisce 'nasale' la voce di Mahmood. Qui dimostra, se ce ne fosse bisogno, che lui canta con la testa e con il cuore. Come vuole. Vincitori assoluti di questa sera. Voto 10

Rkomi, 'medley Vasco Rossi':

Nessuna emozione latente nonostante la presenza dei Calibro 35. Il melange rock di Vasco non è nelle sue corde. Il rock di Vasco è solo nelle corde di Vasco. Forse a distarlo c'era il FantaSanremo. Voto 5

Aka7even, 'Cambiare':

Un bell'omaggio al compianto Alex Baroni, nella sua iconica canzone, difficile da cantare, anche se Arisa si occupa delle note più difficili. In ogni caso Luca Marzano se la cava benissimo con la sua voce duttile e calda. Voto 6

Highsnob e Hu, 'Mi sono innamorato di te':

Il loro duetto su una canzone così melodica, complimenti all'arrangiamento orchestrale di Melozzi, il migliore di tutta la serata, ma non funziona. Ci vogliono voci capaci di aprire tutti i piani sottili di un testo come questo, appoggiato alle lunghe note della melodia. Anche qui Mr Rain non cambia l'emozione dell'esecuzione. Voto 4

Dargen D'Amico, 'La Bambola':

E bravo Dargen! Solo soletto a cantarsi la Bambola e a frantumare la conosciuta melodia con un crescendo molto ben orchestrato ed arrangiato dal maestro Campagnoli. Questo denota una grande capacità di riflessione e di scrittura (belle anche le barre rap inserite nel pezzo), finalizzate allo spettacolo ed ai suoi fan. Bravo e sale sicuramente nelle quotazioni. Voto 7

Giusy Ferreri, 'Io vivrò senza te':

L'altra canzone del leggendario duo di autori Mogol e Battisti. Giusy Ferreri la canta con onestissima professionalità, ma non mi sembra il pezzo adatto alle sue corde, anche se il pubblico ha apprezzato la performance. Voto 5

Fabrizio Moro, 'Uomini soli':

E bravo Fabrizio. È riuscito a trasformare una canzone ed una melodia pop difficilissima, nelle corde dei Pooh e in particolare in quelle di Facchinetti, che la iniziava nelle note più complicate. E trasformarla in modo rock non è semplice. L'arrangiamento è splendido e carico di energia. Un bel voto a Fabrizio ed alla sua classe. Voto 8

Tananai, 'A far l'amore comincia tu':

Altri autori clamorosi - Pace, Boncompagni e Bracardi - e un arrangiamento che cita fantasticamente lo stile di Stromae. Bellissima versione, mi è piaciuta proprio. Ho già scritto che Alberto Ramusino aka Tananai è simpatico, capace ed intelligente. E si sta divertendo parecchio a Sanremo, mostrando grande tranquillità. Questa cover lo riporta in alto, molto più alto, per me. Voto 8

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