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Sanremo 2023, le Pagelle dal divano di G3nt3 Com3 Noi

08 febbraio 2023 | 21.00
LETTURA: 6 minuti

I voti sulle performance della seconda serata redatte in tempo reale in esclusiva per AdnKronos

Sanremo 2023, le Pagelle dal divano di G3nt3 Com3 Noi

Ecco le pagelle dell'esibizione dei 14 cantanti in gara nella seconda serata del festival di Sanremo 2023 (gli altri 14 si sono esibiti nella prima serata, mentre in scaletta nella terza, quarta e quinta serata saranno in 28), redatte in tempo reale in esclusiva per AdnKronos dai G3nt3 Com3 Noi, gruppo d’ascolto nazionalpopolare affetto da “sindrome dell’Ariston”, che si manifesta con la spasmodica attesa dei 5 giorni del Festival per 11 mesi e 3 settimane l’anno. Tre amici "nati col tubo catodico ma promossi alla prova dell'alfabetizzazione digitale" che, da sempre, sono "felici di pagare il canone Rai per commentare con ironia agrodolce le canzoni, gli artisti e le loro esibizioni". "Nessuno più di noi merita un posto in prima fila al Festival di Sanremo" è il grido di battaglia del trio, poco avvezzo all'understatement. Per interloquire con i @G3nt3Com3Noi, cercateli su Twitter e Instagram e sugli account di @Adnkronos.

Will – “Stupido”

Vestito da fiocco di neve (bonus Fantasanremo), Will si presenta con una canzone lagnosetta che strizza l’occhio alle adolescenti alle prime cotte ma già dolenti per amori settimanali finiti. Gli diamo una maglia per il serale di Amici. Voto 5 -

Modà – “Lasciami”

Aspettavamo con ansia un pezzo e una esibizione più vecchia e nazionalpopolare di noi. Forse tra 20 anni riempiranno gli stadi di nostalgici generazionali come novelli Max Pezzali ma la canzone di questo Festival 2023 è una pappa indigesta. Apprezzabile comunque che abbiano dedicato attenzione al tema della depressione senza indossare vestiti griffatissimi con frasi ad effetto. Vorremmo potervi dire che ci sono piaciuti tantissimo, che non ci sembravano neanche i classici Modà, e invece no. Voto 4

Sethu – “Cause perse”

Con un taglio di capelli che sembra uscito dal “Nome della rosa”, Sethu con il titolo della sua canzone rischia di restare in tema con il detto latino “nomina sunt consequentia rerum” quindi per noi non c’è salvezza. Una causa persa: a partire dalla giacca. Voto 5

Articolo 31 – “Un bel viaggio”

Decidere di debuttare a Sanremo in terza età avanzata, dopo anni di carriera e dopo Morandi/Albano/Ranieri è encomiabile anche se la puzza di stantio è quella che rimane più impressa. Sembra più un’operazione alla “volemosebene/the way we were”. Non volevano crescere ma all’improvviso eccoli vestiti da domenica alla bocciofila. Voto 4 e mezzo

Lazza – “Cenere”

Esce dal suo seminato con atmosfere disco e ritmo incalzante che rendono il pezzo “Cenere” sicuramente il più interessante tra quelli sentiti finora nella seconda serata. Il tocco di Dardust si sente e lui è bravo e spigliato sul palco. Profumo di podio? Il nostro divano sta facendo il “panico” per Lazza. Voto 8+

Giorgia – “Parole dette male”

Giorgia è bravissima, ma nonostante il testo tocchi argomenti emotivi (le ultime parole prima di un addio, che ricorda quello ad Alex Baroni, anche se la cantante ha detto che il brano non è nato pensando a lui), al cuore sembra non arrivarci al primo ascolto. In certi momenti è difficile capire se la melodia sia molto complessa o se semplicemente lei faccia fatica a mantenere l'intonazione. Permane, a distanza di anni, un problema di acconciature non azzeccate. Ma forse è una scelta di immagine. Voto 6 e mezzo

Colapesce Dimartino – “Splash”

La sottile arte del cazzeggio è una dote di pochi e richiede intelligenza e ironia. Leggerissimi ma anche stavolta mai banali si inseriscono nel nostro piccolo Pantheon dei primi ascolti anche se “Splash” seduce meno del brano del 2021. “Io lavoro per non stare con te” è una verità mai detta. Voto 7

Madame – “Il bene nel male”

Ha fatto di tutto per autosabotarsi prima del Festival e forse ne pagherà un po' il prezzo. Peccato perché la canzone è accattivante e lei rimane molto interessante e oltretutto il testo è comprensibile. Noi le diamo un pass (vero) per le posizioni alte della classifica finale. Voto 7+

Shari – “Egoista”

In tenuta eau de savage merita il prestigioso e ambitissimo premio Antonella Arancio (googolate se non sapete chi sia, capre!). La canzone? Ops, ce la siamo già dimenticata. Voto 3 e ½ (come le note suonate al pianoforte)

Madame – “Il bene nel male”

Ha fatto di tutto per autosabotarsi prima del Festival e forse ne pagherà un po' il prezzo. Peccato perché la canzone è accattivante e lei rimane molto interessante e oltretutto il testo è comprensibile. Noi le diamo un pass (vero) per le posizioni alte della classifica finale. Voto 7+

Levante – “Vivo”

Look tra Dalida e Mina, l’arancio carota in testa è probabilmente in tinta col baby blues che ha ispirato la canzone che porta in gara. “La gioia del mio corpo è un atto magico”, vale tutta la canzone. A noi non sta particolarmente simpatica, ma la canzone ha parzialmente sconfitto il pregiudizio. Voto: 7-

Tananai – “Tango”

Al Fantasanremo, è risultato l’artista più scelto nelle squadre (sono previsti ricchi bonus e cotillon se dovesse nuovamente arrivare ultimo (e Ultimo arrivare Tananai) ma il rischio non c’è. Semmai potrebbe passare meno osservato di quando faceva sesso occasionale. Canzone sanremese, carina…un pò moscia. Voto 6-

Rosa Chemical – “Made in Italy”

Per colpa delle sterili polemiche a priori di certi politici con troppo tempo libero, alla fine risulta meno trasgressivo di quanto si sperasse (complice anche Blanco di ieri sera). Con una performance interessante si colloca nel filone Renato Zero/Achille Lauro. La canzone è fluida con ammiccamenti alla canzone popolare e buona pace di chi si indigna di fronte alla libera espressione e ha la morale facile. Voto 6 e mezzo

LDA – “Se poi domani”

Arriva sul crinale di serata l’unica canzone veramente sanremese in pieno cliché da massacrare e dimenticare. Se fossimo stati sulla sedia girevole di The Voice come il celebre padre di LDA…non avremmo “strucat el boton” e non ci saremmo girati. Voto 4

Paola & Chiara – “Furore”

Finalmente una scenografia, una coreografia e un po’ di vita sul palco dell’Ariston. Sembra quasi di aver preso la macchina del tempo ed essere di nuovo nel 1997, pronti a berci un mojito al tramonto su una spiaggia di Ibiza o Mykonos. Fanno quello che devono fare, appagando tutte le nostre aspettative e le ringraziamo per questo. Voto 8

CONDUTTORI

Morandi

Si conferma il più elegante e quello con la migliore tinta per capelli nel mitologico trio con Al Bano e Ranieri (che osano una nuance martora che sarà trend assoluto 2023). Abbiamo cantato a squarciagola insieme a Gianni e alle grandi glorie del Festival e il nostro divano era in prima fila accanto a Rosanna Lambertucci. Voto 9

Fagnani

L’accento di Roma Sud a stemperare la sua eleganza in impeccabile Armani. Potrebbe e forse vorrebbe “belvare” di più ma i suoi co-conduttori la ingabbiano nel cerimoniale sanremese. Il suo monologo è il contrappasso a quello della Ferragni di ieri sera. Anche lei parla di bambini e di insicurezze ma la storia è un’altra. Voto 7 e mezzo

Amadeus

Siamo “scossi” per la povera Giovanna che si vede surclassare nel numero di followers in meno di 24 ore dal nuovo profilo Instagram di Ama. Ci spiace accanirci contro lo stile circense delle giacche del direttore artistico che ci sta regalando un ennesimo Festival memorabile. Voto 8

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