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Sanremo, Aiello: 'Col mio sesso ibuprofene alla conquista del grande pubblico'

19 febbraio 2021 | 16.02
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Il cantautore calabrese: "Sono il più piccolo tra i Big". "Vincere sarebbe bello ma pure arrivare ultimo come Vasco e poi riempire gli stadi non sarebbe male"

Aiello fotografato da Gabriele Gregis
Aiello fotografato da Gabriele Gregis

Il suo "sesso ibuprofene" è già una delle frasi dei testi di Sanremo 2021 che sembrano destinate a restare. Ma Aiello, il cantautore calabrese al suo debutto al festival con 'Ora', sul palco dell'Ariston spera soprattutto di conquistare un pubblico più largo. "Allargare il mio pubblico è il motivo per cui sono qui", dice durante l'immancabile presentazione da remoto della partecipazione al festival. "Sanremo è l'evento più importante in Italia per cultura musicale pop. Non ho mai pensato che Sanremo fosse una tappa obbligatoria. E quando ho scritto questa canzone, durante il primo lockdown, non pensavo al festival". Poi, la situazione in cui continuiamo a trovarci ha cambiato la prospettiva: "Sanremo è il più grande palco a disposizione in questo momento".

La canzone di Sanremo, 'Ora', è un pop contemporaneo, con un sfumatura "classic e urban", dedicato a quella fase in cui non si riesce a superare la fine di una storia d’amore e chi viene dopo si prende la parte peggiore di noi (“avevo il cuore malato”, “l’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore”, canta Aiello). Ed è per descrivere questa situazione sentimentale che il cantautore cosentino trentacinquenne ha coniato il “sesso ibuprofene”, che sta per sesso antidolofirico ma non solo: "Ognuno lo può interpretare come vuole: sesso liberatorio, sesso curativo, sesso tossico", dice Aiello, che racconta come la metafora gli sia stata suggerita da riflessioni sulle sue storie passate, fatte nella solitudine della pandemia. "È 'na canzone strunza, di core e forte", sintetizza in dialetto calabrese.

In questo festival si sente "il più piccolo dei Big", anche se non nega che "vincere sarebbe bello, ma se arrivassi ultimo come Vasco per poi riempire gli stadi - aggiunge ridendo - andrebbe bene". Il brano sanremese fa parte dell'album 'Meridionale', che uscirà subito dopo il festival, il 12 marzo, e che è un omaggio alle sue radici calabresi, intese come ricchezza di influenze culturali diverse: "È un omaggio a chi mi ha dato la voce. È la mia prima occasione per accendere una luce buona su una terra come la mia Calabria raccontata spesso a tinte scure, è un'occasione per vederne uno dei suoi infiniti lati buoni: il mix di culture diverse, dai greci ai normanni, dalle influenze balcaniche a quelle spagnole, che l'hanno resa unica, speciale". E infatti "la parola chiave di questo disco - spiega Aiello - è ‘contaminazione’, di suoni e generi. Nelle tracce, le chitarre classiche e latine incontrano sonorità R&B e Urban, il Clubbing si alterna al Flamenco, la musica popolare meridionale abbraccia il Cantautorato italiano".

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