Per Dori Ghezzi tutta l'operazione legata al ritorno di 'Creuza de ma' è una soddisfazione. E' unica al mondo non ha eguali né tempo. E' un disco di trent'anni fa, è un disco di oggi e potrebbe essere un disco di domani. Frutto delle curiosità artistica di De André, paragonato a un novello Salgari. "Non aveva bisogno di viaggiare per raccontare l'altrove. Leggendo ha viaggiato molto, moltissimo", ha ricordato Dori.
"Crêuza è stato il miracolo di un incontro simultaneo fra un linguaggio musicale e una lingua letteraria entrambi inventati. Ho usato la lingua del mare, un esperanto dove le parole hanno il ritmo della voga, del marinaio che tira le reti e spinge sui remi. Mi piacerebbe che Crêuza fosse il veicolo per far penetrare agli occhi dei genovesi (e non solo nei loro) suoni etnici che appartengono alla loro cultura", raccontava all'epoca De André. Il disco (molto amato da David Byrne, che ha ricordato Ghezzi, confessava di averlo più volte masterizzato per regalarlo agli amici) esce nei negozi il 20 febbraio, per festeggiare i 30 anni dall'uscita e, idealmente, il compleanno del cantautore genovese, il 18 febbraio.
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