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Santospago, per la prima volta nella storia in tre opere al Teatro Greco di Siracusa

12 luglio 2021 | 20.09
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Ora in alternanza quotidiana con 'Baccanti' e 'Coefore-Eumenidi', poi in 'Nuvole'

"Coefore" di Eschilo al Teatro Greco di Siracusa

(dall'inviato Enzo Bonaiuto)"Sono il primo, nella storia del teatro a interpretare tre ruoli in tre opere che si svolgono nello stesso ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa: posso di dire di aver battuto il record, che era fermo a quota due con Luca Ronconi come regista di entrambe". E' quanto si diverte a sottolineare all'AdnKronos l'attore Stefano Santospago, protagonista nella stagione dell'Inda, l'Istituto nazionale del Dramma antico diretto dal sovrintendente Antonio Calbi, in 'Baccanti' di Euripide con la regia di Carlus Padrissa, in 'Coefore-Eumenidi' di Eschilo diretto da Davide Livermore - al quale il 19 luglio assisterà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - e da agosto anche in 'Nuvole' di Aristofane regista Antonio Calenda.

Sulla scena, ogni sera senza soluzione di continuità e per tre registi diversi: una prova d'attore non indifferente... "Ora recito alternativamente in 'Baccanti' e in 'Coefore-Eumenidi' dalle otto di sera alle undici e al mattino ho le prove di 'Nuvole', che poi saranno spostate dalla mezzanotte alle due di notte: speriamo di evitare il rischio di entrare con una battuta di una rappresentazione in un'altra... finora ci sono riuscito!", scherza Santospago.

'Ad adiuvandum', ci sono tre regie di tre registi molto diversi fra loro. "Esatto, non c'è nulla di più diverso fra l'uno e l'altro e in tal senso lo stimolo professionale e artistico è immenso - afferma il 'triplice' attore - io non sono professionalmente catalogabile in un genere o in un settore: ho recitato nelle commedie musicali al Sistina come in 'Orgia' di Pasolini o nelle tragedie di Ronconi a Siracusa. Spostarsi tra moduli e linguaggi diversi è davvero stimolante per un attore, anche se faticoso".

In tal senso, in questa stagione al teatro greco "vi sono tre regie che parlano tre linguaggi teatrali diversi. A Padrissa interessa molto la composizione generale dello spettacolo e l'interazione fra gli elementi che assembla provocando un forte effetto emotivo nel pubblico. Livermore è un regista che lavora invece tantissimo sulla recitazione e su un rapporto organico fra testo e spazio, con livelli di lettura che si sovrappongono. Calenda ha una incredibile vitalità e una vastissima conoscenza della letteratura greca, con una tradizione di recupero della cultura classica".

E poi, l'emozione di recitare al tramonto nel teatro greco di Siracusa, guardando il pubblico negli occhi... "E' davvero una emozione e una sfida professionale e artistica unica. All'inizio - confessa- chi viene a recitare qui per la prima volta si trova davanti a una situazione che spaventa, ma poi il desiderio forte è quello di tornarvi a recitare, perché si sprigiona una energia pazzesca, dove paura e forza convivono felicemente: è davvero uno spazio magico".

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