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Sardine, le critiche dei Savoia: "Protesta singolare"

30 dicembre 2019 | 13.19
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Il riferimento di Vittorio Emanuele al movimento civico nel messaggio di fine anno agli italiani, riportare al centro l'amore di patria

Vittorio Emanuele di Savoia (Fotogramma)
Vittorio Emanuele di Savoia (Fotogramma)

Casa Savoia, nel messaggio di fine anno agli italiani, parla anche delle Sardine, non tanto per benedirle però. L'approccio al movimento civico è piuttosto critico. Scrive infatti Vittorio Emanuele: "Cari italiani, l’anno appena trascorso è stato caratterizzato da una notevole vivacità del quadro politico, con la repentina nascita di un nuovo Governo e la recente comparsa sulla scena di un singolare e inedito movimento di protesta. Quanto sarebbe tuttavia apprezzato da molti italiani vedere piazze dove, anziché sventolare anonimi quanto divisivi vessilli senz’anima, più che un ambientalismo spesso ideologico e a non meglio identificate rivendicazioni, si metta finalmente al centro l’amore per la Patria, unendo cittadini e forze politiche attorno a quel Tricolore che è segno di libertà, di concordia e di unità sopra ogni fazione".

Dice Vittorio Emanuele che "occorre più che mai riscoprire l’orgoglio e la forza per superare i tanti problemi che affliggono la nostra Patria. La stagnazione economica, l’alto tasso di disoccupazione giovanile, le numerosi crisi industriali aperte in questo momento, il disagio delle periferie, terreno fertile per il proliferare della criminalità organizzata e preda di un’immigrazione spesso incontrollata e ingestibile, sono solo alcune delle problematiche che impongono risposte tempestive e efficaci a difesa degli interessi italiani".

Casa Savoia poi esprime "piena e affettuosa vicinanza ai familiari del Carabiniere Mario Cerciello Rega, caduto a Roma lo scorso 26 luglio, al Comandante Generale dell’Arma Gen. Giovanni Nistri e a tutti i Carabinieri d’Italia, ribadendo il mio sdegno per quanti hanno approfittato di tale occasione per speculare sulla loro professionalità e preparazione".

Quindi Vittorio Emanuele dice di avere seguito "con apprensione, insieme a mio figlio Emanuele Filiberto, il dramma di Venezia sommersa dall’acqua alta, impotente di fronte alla calamità naturale e alle inefficienze di chi prometteva da anni faraonici progetti. Assicuro che la mia Casa non dimenticherà i veneziani anche in questo frangente, attraverso un proprio modesto, ma profondamente sentito apporto".

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