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Sardine, Parietti: "Casapound? A inclusione c'è un limite"

12 dicembre 2019 | 17.03
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La showgirl sulla grande manifestazione di Roma: "Sarò a Roma con il cuore". E sottolinea: "Forse questo movimento aiuterà gli astensionisti a tornare a votare"

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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di Alisa Toaff
Alla grande manifestazione delle Sardine di Roma ''parteciperei molto volentieri ma purtroppo ho degli impegni di lavoro: sarò lì in piazza con il cuore. A chi dice che le Sardine non hanno senso, rispondo con le parole di Gaber: 'Libertà è partecipazione', esserci e far sentire la propria voce anche silente. Io ho incontrato i leader del Movimento, sono ragazzi giovani, freschi e puliti e gli ho voluto esprimere tutta la mia stima e solidarietà per quello che stanno facendo''. E' quanto afferma Alba Parietti all'Adnkronos sulla grande manifestazione delle Sardine di sabato prossimo a piazza San Giovanni.

"La mia adesione ideale non è però contro Salvini - tiene a precisare la showgirl - ma perché condivido i valori dell'antifascismo, dell'accoglienza e dell'inclusione verso gli immigrati, che poi sono anche i valori cristiani. Più che contro Salvini io sono contro tutti coloro che sono contro questi valori. Abbiamo il diritto di dire 'non in nome mio'. Mio e di Francesca Pascale'', aggiunge ridendo.

Per la Parietti il fatto che le Sardine si dichiarino 'apartitiche' non è un problema ''visto che la gente di base è già apartitica di suo - dice Parietti - e ormai i votanti non arrivano neanche al 50 per cento. La verità è che la gente si è stufata e ha voglia di partecipare a cose pulite. D'altronde da qualche parte bisogna pur ricominciare e questo potrebbe essere un modo per spingere anche la gente a tornare a votare''.

Quanto alle polemiche sulla scelta di cantare 'Belle Ciao' in piazza la Parietti sottolinea: "Non toccatemi 'Bella Ciao'! Ormai siamo arrivati al paradosso. 'Bella Ciao' è il canto della resistenza, il canto delle mondine, dovrebbe appartenere a tutti noi. Eppure c'è gente che la storia non la studia e ha il coraggio di dire che erano i partigiani quelli che torturavano, dimenticando quello che hanno fatto i fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale! Nella mia famiglia mio nonno era partigiano e ho tantissimi parenti che sono stati deportati e torturati. Purtroppo in giro ci sono tante persone ignoranti che aprono bocca e gli danno fiato'', scandisce.

La showgirl perdona anche lo scivolone di Stephen Ogongo, tra gli amministratori e moderatori del gruppo Facebook Sardine di Roma, che in un'intervista al 'Fatto Quotidiano' aveva aperto la piazza a tutti, anche a Casapound: "Lo avrà fatto in buona fede per dar risalto al valore dell'inclusione -prosegue- naturalmente a tutto c'è un limite. Già il fatto che un movimento che si dichiara apertamente fascista dice che verrà alla manifestazione è un modo per trasformare qualcosa di pacifico in un qualcosa di provocatorio. Per me possono venire e non cantare 'Bella Ciao' basta però che non cantino 'Faccetta nera''', conclude ironica.

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