di Silvia Mancinelli
Nel palazzo occupato da 150 famiglie in via di Santa Croce in Gerusalemme è appeso uno striscione bianco con scritto "Viva le sardine, abbasso gli sgombri". Una frase ironica, ma che ben rende l’idea, considerata la firma Action in basso a sinistra. Qui, dove la persistente morosità costrinse a maggio scorso la proprietà espropriata del bene a staccare la luce, riattaccata in prima persona niente meno che dall’elemosiniere del Papa, ieri si è tenuta la prima riunione nazionale delle sardine, reduci dal successo in piazza San Giovanni.
"Ieri non c’ero, sono tornato tardi da Parigi - spiega all’Adnkronos Maurizio, uno dei pochi italiani residenti nel palazzo - ma l'abbiamo ospitato le Sardine con piacere. Perché? Non siamo tenuti a dirlo - risponde mentre da un furgone i solerti inquilini scaricano su carrelli della spesa decine di cartoni - Ci hanno chiesto uno spazio e glielo abbiamo concesso volentieri. D’altronde, uno a casa propria ospita chi vuole".