Due algoritmi, una sconfinata banca dati e un software. E’ Sari, il sistema automatico di riconoscimento immagini ora in uso alla polizia che grazie a un solo fotogramma captato da una qualsiasi telecamera di sorveglianza, incrociando i dati con i volti dei milioni di soggetti schedati, riesce a risalire all’identità del furfante di turno fornendo un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità. Uno strumento utilissimo che tuttavia non sostituisce il lavoro dell’uomo. Perché l’identificazione fatta dal computer abbia infatti valenza dibattimentale è comunque necessaria una comparazione fisionomica effettuata da personale specializzato di polizia scientifica.