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Savoia, Emanuele Filiberto: "I gioielli della Casa vanno prima restituiti, poi magari esposti"

24 novembre 2021 | 16.11
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“Non hanno niente a che vedere con il Governo italiano, devono tornare agli eredi, in Bankitalia sono soltanto custoditi”

Emanuele Filiberto di Savoia
Emanuele Filiberto di Savoia

"I gioielli vengano restituiti 'a chi di diritto' ovvero a Casa Savoia e poi, questo è il mio auspicio, siano esposti in una mostra aperta al pubblico , a Roma alle Scuderie del Quirinale o magari al Palazzo Reale di Torino, come per i gioielli della Casa Reale inglese. Vedrei meno adatto palazzo Koch, sede di Bankitalia, perché deve essere un luogo che abbia legami diretti con Casa Savoia". E' la posizione che esprime Emanuele Filiberto di Savoia, raggiunto dall'AdnKronos nell'alba californiana a Los Angeles, sui gioielli che furono consegnati dal re Umberto II di Savoia nelle mani dell'allora governatore di Bankitalia, Luigi Einaudi, il 5 giugno del 1946 all'indomani del referendum istituzionale che vide prevalere la Repubblica sulla Monarchia.

Ribadisce Emanuele Filiberto: "Questi sono gioielli di Casa Savoia, acquisiti da Casa Savoia, non hanno niente a che vedere con il Governo italiano ; e devono tornare agli eredi di Casa Savoia". Per essere esposti o per essere portati a 'casa'? "Non deve essere in ballo la restituzione, perché questi gioielli non sono sequestrati dalla Repubblica Italiana, sono semplicemente custoditi presso la Banca d'Italia: come se fossero in una cassaforte". Ma non potete certo presentarvi in Via Nazionale e chiedere di aprire la 'cassetta di sicurezza'... "A mio avviso, se tutti i quattro eredi si presentassero a richiederli, come in una semplice successione ereditaria, sarebbero in grandi difficoltà a dire di no, io non ci scommetterei... Ma le cose vanno fatte per bene, iniziando un giusto iter per sbloccare i gioielli, restituirli ai Savoia e poi auspicabilmente esposti al pubblico italiano e ai turisti che arrivano dall'estero".

Racconta ancora Emanuele Filiberto: "Ebbi una lunga conversazione con Mario Draghi, quando era presidente della Banca d'Italia e parlammo dei gioielli: si era dimostrato molto disponibile per vedere cosa si potesse fare per poterli sbloccare. Poi purtroppo, o per fortuna..., è andato alla Bce e le cose si sono fermate lì. E' sempre tutto molto complicato , con un Paese come l'Italia che cambia continuamente governo, che ha crisi più importanti della soluzione di questa vicenda e dove quando si parla dei Savoia diventa sempre tutto molto più complicato...".

(di Enzo Bonaiuto)

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