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Scala, la Prima di Macbeth incanta. Ovazione per Mattarella

07 dicembre 2021 | 23.07
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La serata inaugurale si è conclusa con un applauso lungo 12 minuti

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Magia alla Prima della Scala di Milano, con il sipario che si è aperto su 'Macbeth' di Giuseppe Verdi per l'inaugurazione della Stagione d'opera 2021/2022 del più celebre teatro lirico del mondo: ben 12 minuti di applausi alla fine della rappresentazione del dramma sul potere (anche se non è un record nell'applausometro scaligero, che è di 20 minuti conquistato dalla Prima del 1996 di 'Armide' di Christoph Willibald Gluck).

Sotto la perfetta direzione del maestro Riccardo Chailly, il "poker d'assi" del canto ha conquistato il pubblico grazie alla superba interpretazione di un cast stellare composto da Luca Salsi (Macbeth), Anna Netrebko (Lady Macbeth), Francesco Meli (Macduff) e Ildar Abdrazakarov (Banco). "Voci stupende, tutto il cast è stato bravissimo e Anna Netrebko è stata semplicemente meravigliosa", ha commentato a caldo il grande tenore Placido Domingo che proprio oggi ha festeggiato il 52esimo anno del suo debutto proprio a Milano.

Una Prima dell'era Covid, con green pass e mascherina obbligatoria per il pubblico, che è stata segnata anche da un'ovazione iniziale per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: tutti in piedi per un applauso - questo sì da record - lungo ben 6 minuti e costellato dalla richiesta di "bis" all'indirizzo dell'inquilino del Quirinale da parte di platea e loggionisti.

Abbandonando del tutto il filtro della rappresentazione in costume, l'allestimento ha raccontato le città del nostro tempo, santuari della ricchezza e del dominio eppure fragili ed esposte a oscure minacce; città le cui prospettive si moltiplicano e si riflettono come nel film "Inception" di Christopher Nolan (2010) - dichiarata citazione registica - immagini di un inconscio tortuoso, di un io smarrito.

Le scene di Giò Forma hanno mostrano uno skyline che rimanda a quello delle grandi città americane, New York o Chicago, con il loro panorama di grattacieli; negli interni la stessa dimensione metropolitana, arricchita di riferimenti ai classici dell'architettura novecentesca, da Frank Lloyd Wright a Ludwig Mies van der Rohe. Tra questi spiccava un preciso riferimento a Milano con un omaggio a Piero Portaluppi, che ha segnato il panorama urbano milanese con edifici come il Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto in Porta Venezia e Villa Necchi Campiglio.

"'Macbeth arriva a conclusione del trittico del giovane Verdi, una trilogia iniziata con 'Giovanna d'Arco' nel 2015 e proseguita con 'Attila' nel 2018 - ha spiegato il maestro Chailly - E' un una scelta che sottolinea non solo il valore dell'opera ma la circostanza, questo momento di grandissima difficoltà e incertezza in cui tutti viviamo".

Luca Salsi è tornato al Piermarini per il suo quarto 7 dicembre con Chailly dopo 'Andrea Chénier’, 'Tosca' e la serata "A riveder le stelle", assieme alla superstar Anna Netrebko: per la soprano è stata la quinta volta alla Scala per Sant'Ambrogio, avvicinandosi al record delle 6 volte di Maria Callas e di Mirella Freni. E proprio per Lady Macbeth sono state le ovazioni più calde e prolungate. "Sono felice e soddisfatta, è stata una grande performance", ha commentato Netrebko.

il sovrintendente scaligero Dominique Meyer si è detto "fortunato" di aver avuto modo di mettere in piedi un evento simile, in tempi così difficili come quelli che stiamo vivendo: "Molti teatri sono chiusi. Penso alla Wiener Staatsoper, a Monaco, Lipsia, Dresda. Siamo fortunati di aver portato in scena la Prima, è qualcosa che ha del miracolo".

A 'vestire' il teatro Giorgio Armani, partner della Prima, che ha realizzato il décor floreale del palco centrale e della sala del Piermarini. E proprio Re Giorgio, lo stilista italiano più famoso nel mondo, è stato con i suoi ospiti il protagonista del foyer.

Nutrito il parterre di ospiti. Tra i primi ad arrivare alla Scala, dove ha fatto gli onori di casa il sovrintendente del Teatro Dominique Meyer, in smoking proprio Giorgio Armani, accompagnato dalle nipoti Roberta e Silvana e dalle modelle Greta Ferro e Barbara Palvin, vestite con due creazioni Armani Privé. Poi anche il virologo Roberto Burioni, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il cantautore Cesare Cremonini, accompagnato dalla mamma, anche lei in Armani.

Nel palco reale, assieme al Capo dello Stato Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, vestita in Armani, e al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana e il prefetto di Milano, Renato Saccone. Tra le presenze istituzionali anche la senatrice a vita e habitué della Scala, Liliana Segre.

Ricco il parterre degli invitati al Piermarini, tra big della finanza, ministri e vip, da Pier Carlo Padoan e Andrea Orcel, rispettivamente presidente e ceo di UniCredit, il presidente di Abi Antonio Patuelli, l'ex ad di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani, Giovanni Bazoli, Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Diverse le presenze del mondo della politica, come il ministro della Cultura, Dario Franceschini e sua moglie Michela Di Biase, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e l'ex premier e senatore a vita Mario Monti con la moglie Elsa.

Tra gli invitati anche la presidente della Rai Marinella Soldi e l'Ad di viale Mazzini Carlo Fuortes. Nella lista degli ospiti i tre artisti italiani contemporanei di maggior successo: Maurizio Cattelan, Francesco Vezzoli e Gianmaria Tosatti. Con loro anche un altro grande nome dell'arte Italiana, Emilio Isgrò. Tra i vip spiccano poi il ballerino Roberto Bolle, il tenore Placido Domingo, il soprano Serena Gamberoni, il tenore Yusif Eyvazov e il compositore Fabio Vacchi e il cantante Manuel Agnelli con sua moglie. Molta mondanità presente, tra cui l'attrice Cristina Marino e suo marito l'attore Luca Argentero vestiti Armani, il conduttore Alessandro Cattelan e sua moglie Ludovica Sauer.

(di Paolo Martini e Federica Mochi)

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