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Scattone insegnerà alle superiori, la famiglia di Marta Russo: "Assurdo"

08 settembre 2015 | 15.50
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Giovanni Scattone (Infophoto) - PRISMA
Giovanni Scattone (Infophoto) - PRISMA

I genitori di Marta Russo sono "addolorati" per la notizia che Giovanni Scattone, a giorni, salirà in cattedra per insegnare in un istituto della capitale. L’ex assistente di filosofia del diritto, condannato per l’omicidio di Marta Russo, la studentessa uccisa da un colpo di pistola partito dalla facoltà di giurisprudenza della 'Sapienza' il 9 maggio del 1997. Non perché Scattone non abbia diritto a rifarsi una vita, ma per una questione di principio. "E' legittimo - dice Aureliana Russo all'Adnkronos - che Scattone si rifaccia una vita e guadagni ma dovrebbe cercare un altro lavoro. Non riesco ad immaginare che con quello che ha fatto possa insegnare a dei ragazzi". La mamma di Marta Russo insiste: "Un insegnante deve anche avere delle doti morali. Se veramente si è ravveduto, dimostri che la riabilitazione è avvenuta. Venga a chiederci scusa".

Divisi i professori dell'Istituto professionale Luigi Einaudi di Roma sull'ingresso nel corpo docenti di Giovanni Scattone. Scattone, che si è sempre dichiarato innocente, ha superato il concorso del 2012, e può tornare in cattedra dal momento che la Suprema Corte ha stabilito, a suo tempo, che non venisse applicata la pena accessoria di interdizione all’insegnamento. Nel 2011 aveva suscitato clamore la notizia di una sua supplenza al liceo scientifico Cavour, stesso istituto frequentato da Marta Russo, tanto che alla fine aveva rinunciato.

Ora, la cattedra all'Einaudi. Scattone ha partecipato al collegio docenti. "Ci ho scambiato giusto due parole - racconta all'Adnkronos una delle insegnanti dell'Istituto che preferisce rimanere anonima - Sembrava sereno, sorridente. Parlava di lavoro con gli altri professori come se niente fosse". La questione, aggiunge, è che "al di là se sia bravo o meno come insegnante, ad alcuni di noi pare poco opportuno proporre come educatore a dei ragazzi delle superiori una persona con quel trascorso. In fondo, ci sono tanti lavori che si possono fare".

"E' anche per i ragazzi la perplessità - spiega la professoressa - Non so come la prenderanno, vedremo. Dal mio punto di vista, c'è il rischio che come insegnante possa essere poco autorevole, che possa essere messo in discussione dai suoi studenti, magari non considerato un modello".

"Certo - sottolinea - poi c'è anche chi ritiene che, avendo saldato il suo conto con la giustizia, Scattone non vada giudicato e che sia nel pieno diritto, anche di insegnare. Staremo a vedere come reagiranno le famiglie".

"Se Scattone inizierà a guadagnare potrà finalmente assolvere ai suoi obblighi civilistici" sottolinea all'Adnkronos l'avvocato Luca Petrucci, legale della famiglia di Marta Russo. Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro furono condannati definitivamente dalla Cassazione per l'omicidio della studentessa avvenuto nel maggio 1997. Successivamente, Scattone e Ferraro sono stati condannati, in sede civile, a risarcire Aureliana e Donato Russo e la sorella Tiziana per circa un milione di euro. "Somma che - ricorda il legale della famiglia Russo - ai genitori non è mai stata versata. Il fatto che ora Scattone potrà insegnare mi sembra un fatto positivo dal punto di vista del guadagno. In questo modo, potrà cominciare a pagare il risarcimento, assolvendo così ai suoi obblighi civilistici".

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