A fine pasto è protagonista di ogni tavola, specie in estate. Si tratta della meloncella, piccolo melone dal gusto sobrio a cui è dedicata la puntata di oggi de 'Il Gusto della Salute' la rubrica online ideata e coordinata dall'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos. "S i tratta di un ortaggio che può cambiar nome a seconda delle zone in cui viene coltivato e in base ai suoi ecotipi - spiega l'agronoma Eleonora Tauro- Se ne consumano i frutti non ancora maturi in primavera e in estate, con code di produzione in autunno. Le varietà coltivate possono differenziarsi per le loro qualità organolettiche come dolcezza della polpa centrale, acquosità e dimensione dei semi".
Il giornalista, esperto di cultura popolare, Marco Renna, racconta che le "m eloncelle erano compagne dei contadini nelle assolate e calde giornate in campagna, e ancora oggi dei pescatori in mare. Sui pescherecci, infatti, venivano conservate in bacinelle d'acqua dolce, asciugate e poi messe al riparo dal sole in un panno, al fine di mantenere la loro freschezza e croccantezza anche per diversi giorni".
Il profilo nutrizionale è tratteggiato dalla biologa Dominga Maio del network Polismail. "La meloncella è composta principalmente di acqua, con pochissimi grassi e proteine. È un ortaggio molto dissetante con importanti proprietà diuretiche, contiene molto potassio, poco sodio e pochi nitrati, mentre è ricco di magnesio e acido folico. La meloncella, grazie a particolari aminoacidi di cui è portatrice, sostiene l'elasticità dei vasi sanguigni ed è ideale per la salute del nostro sistema cardiocircolatorio".
L'impatto clinico è come sempre illustrato da Minelli, il quale ricorda che "la meloncella è in grado di modulare e controllare i livelli ematici di zuccheri e grassi e che, grazie al suo contenuto in fibre, è un prezioso alleato delle funzioni digestive, rivelandosi utile nella prevenzione del cancro al colon. È dimostrata - aggiunge l'immunologo -la sua azione a rinforzo della salute delle ossa, ma in ragione di un suo, sia pur blando, effetto diuretico, la meloncella potrebbe essere controindicata in persone che assumono farmaci diuretici. Con prudenza dovrebbe anche essere consumata da chi è in terapia anticoagulante".
"Altre controindicazioni potrebbero essere correlate all’eventuale contenuto in cucurbitacina, una tossina in verità più facilmente reperibile nel cetriolo, la cui quantità è strettamente dipendente dai livelli di inquinamento del terreno nel quale l’ortaggio viene coltivato, capace di generare gonfiore addominale e turbe digestive - evidenzia Minelli - Il capitolo delle controindicazioni, tuttavia, fa soprattutto riferimento però all’ambito allergologico per via di una importante 'cross-reattività' che si registra tra meloncella e pollini, alcuni dei quali – soprattutto graminacee e parietaria - possono contenere le medesime molecole allergizzanti che si andrebbero ad assumere mangiando la meloncella. Infine - conclude Minelli - è opportuno fare attenzione alle allergie al nichel, metallo che la meloncella è in grado di recuperare, ancora una volta, dal terreno in cui viene coltivata". Per il resto va sempre mangiata, e mangiata con gusto.