Mentre su scale atomiche e molecolari le particelle interagiscono secondo le leggi immutabili della meccanica quantistica, a livello nano o microscopico le loro interazioni possono essere manipolate dall'uomo in diversi altri modi. In una sospensione colloidale, ovvero una soluzione formata da solvente e particelle di diametro compreso tra un nanometro e un micron, il metodo maggiormente usato è quello di disperdere i colloidi con additivi macromolecolari, aggiungendo cioè in soluzione polimeri, tensioattivi o nanoparticelle di dimensioni molto minori delle particelle colloidali.
È in queste condizioni che tra i colloidi si crea una forza puramente entropica di 'depletion' (svuotamento), predetta esattamente 60 anni fa dai fisici giapponesi Shu Asakura e Fumio Oosawa, che permette di controllare l'intensità e la distanza delle interazioni.
La possibilità di manipolare e controllare tali sistemi - di cui sono esempi emulsioni come panna e yogurt, sospensioni come creme e dentifrici, e ancora spray, schiume e gel - è oggi di grande interesse soprattutto per l'industria cosmetica, farmaceutica e alimentare, che sfruttano le proprietà peculiari della materia soffice. (segue)