Svelata dopo oltre quattro secoli l'illusione ottica cosiddetta di Galileo, perché fu lo scienziato pisano a notare che un oggetto, a parità di dimensioni, sembra più grande quando è bianco su un fondo nero. Il 'segreto' del fenomeno è stato annunciato in occasione dei 450 anni dalla nascita, avvenuta il 15 febbraio 1564, da un gruppo di ricerca dell'Istituto di optometria della State University di New York.
Osservando i pianeti, Galileo aveva notato che il loro aspetto poteva cambiare se venivano osservati a occhio nudo o con un telescopio. Visti direttamente, alcuni piccoli e luminosi sembravano più grandi di altri che nella realtà hanno dimensioni maggiori ma sono scuri: per questo Venere a occhio nudo sembra più grande di Giove. Galileo non riuscì mai a trovare una spiegazione del fenomeno.
Ora, sulla rivista dell'Accademia di scienze degli Stati Uniti (Pnas), i ricercatori americani spiegano che ''l'illusione ottica è dovuta a come gli occhi vedono la luce e il buio. Esaminando le risposte delle cellule nervose nel sistema visivo del cervello agli stimoli chiari e scuri è stato scoperto che, mentre gli stimoli scuri provocano una risposta neurale che riporta con precisione le dimensioni dell'oggetto osservato, gli stimoli luminosi 'confondono' e producono risposte esagerate, che fanno sembrare l'oggetto più grande''. (segue)