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Scintille Calenda-Lotti

14 giugno 2019 | 20.41
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Botta e risposta social tra Carlo Calenda e Luca Lotti, dopo l'autosospensione dal Pd di quest'ultimo coinvolto nella bufera delle procure. "Lotti - scrive Calenda su Twitter - non ha commesso alcun reato, ha sbagliato nel momento in cui si è occupato di nomine di una procura dove è indagato. Ora ha fatto ciò che doveva. Fine. L’uso delle intercettazioni e la melma interna alla magistratura rimangono e sono problemi ben più rilevanti".

Un'utente però incalza Calenda, "per coerenza ora vanno chieste anche le dimissioni di Emiliano, lui è davvero indagato!". "No. Perché -spiega l'ex ministro dello sviluppo- non c’è alcuna evidenza di un comportamento ma solo indagine tutta da dimostrare. E lo dico considerando Emiliano quasi il male assoluto della politica italiana. Allo stesso modo ero contrario a dimissioni di Lotti su caso Consip".

"Caro Carlo Calenda -scrive Lotti- sono convinto che diresti la stessa cosa se dovesse emergere che in passato altri nel Pd hanno 'messo bocca' sulle nomine o incontrato magistrati. Come ho spiegato io non ho il potere di fare nomine, che spettano al Csm". Pronta la replica di Calenda: "Luca non incontri magistrati per parlare/coordinare iniziative relative a una nomina che riguarda la procura in cui sei indagato. Fine. Non è un reato e gli stralci di intercettazione sui giornali fanno schifo. Ma una cosa non elide l’altra. Hai fatto un bel gesto. Fermati lì". Calenda chiude con un Post scriptum, sempre rivolto a Lotti: "Evita linguaggi oscuri se sai di qualcuno che si è comportato allo stesso modo: dillo, fai un esposto o lascia perdere".

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