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Sciopero servizi pubblici, il Garante: "Urge avviare riflessione"

10 dicembre 2015 | 13.16
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"Tutto il mondo dei servizi pubblici essenziali è in fermento. Non è solo la questione del trasporto pubblico locale a Roma o l'emergenza rifiuti a Livorno. E' tutto un mondo che sta attraversando una crisi profonda e ora bisogna trovare una soluzione facendo uno sforzo anche di fantasia". Ad affermarlo, ai microfoni di 'Radio Radicale', è il Garante per gli scioperi, Roberto Alesse, che auspica un "resettaggio e una razionalizzazione di tutte queste società che operano nel settore dei servizi pubblici essenziali".

Tutti i protagonisti di questo settore, ma anche Governo e Parlamento, questo l'invito di Alesse, "devono avviare urgentemente una riflessione. Di fronte a queste situazioni catastrofiche e agli interventi non fatti o solo volti a tamponare temporaneamente le situazioni, serve che tutti, Governo, Autorità di Garanzia, sindaci, sindacati, si ritrovino intorno ad un tavolo, per avviare un'operazione di resettaggio a 360 gradi".

Per il Garante per gli scioperi "le risorse per questi settori devono esserci: vanno trovate. Non c'è alternativa. Lo Stato, in senso generale, non può trovarsi in questa situazione penosa che si traduce nel negare in modo continuo ed efficiente i servizi alla collettività".

Per Alesse serve una riflessione anche per arrivare ad una revisione della legge sul diritto degli scioperi. "Bisogna trovare un punto di equilibrio. La legge è stata introdotta per difendere i diritti dei cittadini e degli utenti ma nessuno vuole comprimere il diritto sciopero che spesso è l'ultimo baluardo per difendere le ragioni dei lavoratori, e questo è sacrosanto anche perché c'è chi non percepisce da mesi lo stipendio".

Il settore dei servizi pubblici essenziali, aggiunge il Garante per gli scioperi, "traballa" ma i lavoratori, "che hanno il diritto a manifestare la loro ragioni", "devono farlo rispettando le leggi e non procedendo a sciopero selvaggi". Per Alesse, quindi, "bisogna arrivare ad una revisione della legge che preveda in particolare una riflessione sulla rappresentatività, l'innasprimento delle sanzioni e più poteri all'Autorità per evitare conflitti o raffreddarli".

Da questo punto di vista, rileva Alesse, registro "una profonda timidezza del Governo e del Parlamento" ad avviare questo tipo di riflessione. Proprio per questo "rinnovo il mio appello ad avviare in tempi rapidi questa riflessione" anche perché il conflitto nel settore dei servizi pubblici essenziali "è entrato in una fase patologica e bisogna fare qualcosa".

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