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Sciopero taxi, manifestanti forzano blocchi davanti a Palazzo Chigi

05 luglio 2022 | 16.35
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Lanciati fumogeni. Slogan contro Draghi e petardi

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Tassisti in piazza contro il provvedimento sulla concorrenza. Arrivati davanti a Palazzo Chigi, i manifestanti hanno forzato i blocchi della polizia riuscendo per qualche minuto a irrompere nella piazza antistante il portone centrale della sede del governo.

I manifestanti sono stati prontamente bloccati dalla polizia che li ha fatti arretrare sotto il porticato della Galleria Alberto Sordi, dove i manifestanti hanno iniziato a lanciare fumogeni che hanno raggiunto piazza Colonna.

Sotto il porticato della galleria a due passi da palazzo Chigi, dove il premier Draghi è assente perché volato ad Ankara per incontrare Erdogan, i manifestanti stanno continuando a protestare sotto gli occhi delle forze dell'ordine.

La polizia ha identificato un uomo tra i manifestanti che hanno fatto irruzione nella piazza antistante Palazzo Chigi, riferiscono all’Adnkronos fonti della Polizia.

Dopo aver proclamato un sciopero di 48 ore, scattato a mezzanotte, i tassisti di tutte le sigle sindacali e provenienti da tutta Italia - che chiedono lo stralcio dell’articolo 10 dal ddl concorrenza - questa mattina si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica per protestare. Cori contro il premier Mario Draghi e il governo, petardi, fumogeni e bandiere con diversi slogan hanno accompagnato il corteo di circa 1000 persone che si è poi diretto verso piazza Venezia. Tra i cori più volte è riecheggiato lo slogan "la licenza non si tocca, la licenza non si tocca".

Lo sciopero, fatte salve le fasce di garanzia, andrà avanti fino alla mezzanotte di domani.

"Non è ancora chiaro chi abbia inserito l'articolo 10 nel ddl concorrenza", sottolinea Carlo Di Alessandro di Federtaxi Cisal. E sull'incontro di ieri con la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova sottolinea: "Siamo pronti al confronto ma non alla delega in bianco al governo, è inaccettabile. Vogliamo l'Intervento del Parlamento". E sull'ipotesi che oggi possa svolgersi un nuovo confronto aggiunge: "Non ci aspettiamo nulla, non c'è fiducia del governo".

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